Novembre di libri al Castello del Buonconsiglio

La rassegna  si conclude oggi alle 17 con Enrico Lucchese che approfondirà la figura di Nicola Grassi (1682 - 1748)

Per la prima volta, nel volume che sarà presentato oggi dall'autore Enrico Lucchese, viene catalogata tutta la produzione pittorica e grafica di un maestro del Settecento veneziano, schedando pure le incisioni tratte da sue invenzioni e i dipinti da considerare della sua cerchia, d’imitatori, di attribuzione erronea. 

Nel saggio introduttivo, riccamente illustrato e con un’appendice documentaria, si approfondiscono i legami con il maestro Nicolò Cassana e il suo ambito artistico e collezionistico, così come sono analizzati gli esordi nella ritrattistica e le prime importanti commissioni. Si chiariscono, inoltre, i rapporti e l’originale posizione di Nicola Grassi nei confronti dei colleghi, e concorrenti, nella prima metà del XVIII secolo: da Rosalba Carriera, Giambattista Tiepolo e Giambattista Piazzetta, ad Antonio Balestra, Giambattista Pittoni, Antonio Pellegrini e Sebastiano Ricci, fino ad Antonio Guardi, Jacopo Amigoni, Jacopo Marieschi. 

Un aspetto finora mai discusso del pittore è l’utilizzo di precise fonti visive a stampa, con particolare attenzione alle incisioni degli splendidi disegni di Parmigianino allora nella collezione veneziana di Anton Maria Zanetti di Girolamo. Affascinato pure dalla fortuna settecentesca di Paolo Veronese e del Secolo d’oro della pittura veneziana, Nicola visse e operò nella città di San Marco, realizzando dipinti per la natia Carnia e il Friuli, per gli altri territori della Serenissima (dalla Lombardia alla Dalmazia), per l’estero (dalla Svezia alla Germania fino al feudo Odescalchi in Vojvodina). 

A capo di una bottega veneziana di rilievo, Nicola Grassi influenzò stilisticamente, per esempio, gli esordi del fiemmese Francesco Sebaldo Unterperger, dalla cui collezione dovrebbero provenire i due importanti dipinti del carnico oggi a Cavalese.

La lettura del volume, agevolata dagli indici dei nomi, dei luoghi e delle opere di Nicola Grassi, restituisce il profilo di un osservatore e interprete dei principali fatti artistici della sua epoca, voce originale di quel concerto, magnifico, che fu la civiltà figurativa di Venezia.

Nato a Trieste nel 1973, Enrico Lucchese ha studiato in questa città, a Udine e a Parigi.

Ha insegnato all’Università degli Studi di Trieste e alla Libera Università di Lingue e Comunicazione IULM di Milano. Ha lavorato pure ai Civici Musei di Udine, collaborando al catalogo della Pinacoteca d’Arte Antica.

Oggi è professore associato all’Università di Lubiana e segue un progetto di ricerca europeo sul ruolo degli intermediari tra mecenati e artisti (non solo figurativi) durante l’età barocca nei territori dell’Impero.

La sua attività scientifica si è incentrata sullo studio dell’arte veneziana del Sei e Settecento, con molte pubblicazioni su riviste, cataloghi di mostre e volumi scientifici. A distanza di un decennio dal dottorato di ricerca, dopo le esperienze appena sunteggiate, Enrico Lucchese ha deciso di dare alle stampe il catalogo dell’opera completa di Nicola Grassi, occasione utile per cercare di offrire nuovi spunti interpretativi sulla pittura veneziana della prima metà del XVIII secolo.

NOTIZIE SULLA RASSEGNA

Il 12 novembre ad ore 17, presso la sala delle Marangonerie del Castello del Buonconsiglio, si terrà il primo dei tre appuntamenti dell’iniziativa "Novembre di Libri", tre martedì consecutivi dove verranno presentate al pubblico nuove pubblicazioni dedicate al mondo dell’arte.

Il primo libro sarà  L'epistolario di Cristoforo Madruzzo come fonte per la storia dell'arte: con un'appendice di documenti dal Notarile di Roma scritto da Luca Siracusano e sarà presentato dallo storico dell’arte Stefano L’Occaso.
Il libro racconta di Cristoforo Madruzzo (1512-1578), primo di quattro principi vescovi trentini di quel casato che divenne cardinale nel 1545. A partire dal medesimo anno fu munifico ospite del concilio di Trento; fu vicinissimo agli Asburgo e fu governatore della Milano spagnola dal 1555 al 1557. Entro il 1560 si trasferì a Roma, e a stretto giro acquisì i feudi laziali di Bassano in Teverina, Gallese e Soriano nel Cimino, dove fece erigere un palazzo e la Fonte di Papacqua. Il volume di Luca Siracusano offre l’edizione critica di 139 lettere, 7 relazioni di ambasciatori, 27 documenti dall’archivio notarile di Roma e 4 poesie. L’edizione dei testi, in buona parte inediti, e tutti d’interesse storico-artistico, è preceduta da un saggio, per fornire al lettore le chiavi d’accesso al materiale documentario. Vengono rischiarati il gusto di Cristoforo Madruzzo per le cose preziose (armi, tessili, argenterie), il suo modo di rapportarsi con gli artisti, la complessa residenzialità della sua stagione romana e l’opera di indefesso mediatore tra i collezionisti italiani e le corti d’oltralpe.

Luca Siracusano ha conseguito il titolo di dottore di ricerca in “Studi umanistici. Discipline filosofiche, storiche e dei beni culturali” presso il Dipartimento di Lettere e Filosofia dell’Università di Trento (2014). Presso il medesimo Dipartimento è oggi docente a contratto. È stato borsista della Fondazione Roberto Longhi di Firenze (2009/2010; 2010/2011) e della Fondazione Giorgio Cini di Venezia (2017). Il suo principale campo d’indagine è la scultura veneta dal Quattrocento al Seicento.

Gli altri incontri si terranno martedì 19 novembre ad ore 17.00 con il libro Venere e Adone di Tiziano. Arte, cultura e società tra Venezia e l'Europa dove l'autore Thomas Dalla Costa dialogherà con Luca Siracusano e martedì 26 novembre ad ore 17.00 con il volume Nicola Grassi (1682-1748) dove l’autore Enrico Lucchese dialogherà con Denis Ton.

(ac)


12/11/2019