Quel granello di pazzia (...) senza il quale è imprudente vivere

Nuccio Ordine parla del ruolo centrale nel contemporaneo delle discipline "inutili"  

Con quella passione che amplifica a trecentosessanta gradi il valore della conoscenza, Nuccio Ordine - professore di letteratura italiana presso l’Università della Calabria e autore di L’utilità dell’inutile (Bompiani), saggio giunto alla 30esima edizione e che è stato tradotto in oltre venti lingue – mette in luce sotto diversi aspetti quanto sia gratuita e disinteressata la bellezza nell’arte.

"La contrapposizione tra umanista e scienziato – afferma – è quanto di più falso ci possa essere in cultura, perché entrambi sono accomunati dall’interesse a difendere la ricerca dall’utilitarismo. La ricerca di base è guidata alla curiositas – afferma - serve a conoscere. Il titolo del mio libro vuole essere una provocazione, in quanto l’inutile che prendo in considerazione è fondamentale a rendere più umana la stessa umanità. Oggi l’imperativo è quello del 'saper fare', ma già Einstein metteva in guardia rispetto al pericolo di un’eccessiva specializzazione che avrebbe distrutto scienza e tecnologia, che si nutrono invece di creatività, di fantasia. Il grande scienziato è sempre un grande umanista, e noi vogliamo creare dei tecnocrati" – osserva  ancora.

In che maniera l’utilitarismo sta influendo negativamente sulle nostre relazioni personali? - si interroga poi.

"Ormai la regola principale è che il tempo è denaro, non c è quindi più tempo e dobbiamo solo raggiungere l’obiettivo prefissato. Se studiate i classici non è per il voto ma perché ci insegnano a vivere, se siamo capaci di interrogarli e capirli”.

Nuccio Ordine cita poi Il Piccolo principe “testo che tutti dovrebbero leggere. Cruciale nella narrazione è l’incontro del bambino con la volpe, quando quest’ultima gli chiede 'addomesticami'. Il piccolo principe non capisce il significato di questa richiesta, e la volpe glielo spiega con una serie di immagini indimenticabili in cui il tempo diventa un valore tutt’altro che economico, perché addomesticare significa 'creare dei legami' e per crearli serve molto tempo, e pazienza, dedizione".

Ordine non crede inoltre all’impostazione della “buona scuola”: “Se investi un miliardo nella scuola digitale non fai più colto lo studente, per questo risultato ci vuole un bravo professore. Nel 1957 Albert Camus riceve il Nobel, e fa immediatamente due cose: manda un telegramma alla mamma analfabeta ad Algeri e poi al suo professore di scuola media, affermando sostanzialmente ‘se non ci fosse stato lei io non sarei quello che sono’. Le discipline che abbiamo amato sono inscindibili dai professori che ce le hanno fatto amare, ed questa è la buona scuola.

Se vogliamo sapere nella nostra società cosa sia utile e non, è sufficiente guardare dove sono stati fatti i tagli: scuola università, ricerca scientifica di base, conservatori, scavi archeologici. Dobbiamo ribellarci a questa visione, perché l’umanità ha molto più bisogno di queste discipline che di un piccolo dispositivo di cui tutti disponiamo - aggiunge ancora.

Le parole pronunciate da Federico García Lorca nel 1934 a Madrid, nel presentare alcuni versi di Pablo Neruda, ci fanno vibrare le corde del cuore:

Io vi consiglio di ascoltare con attenzione questo gran poeta e di cercare di commuovervi con lui; ognuno alla propria maniera. La poesia richiede una lunga iniziazione, come qualsiasi sport, ma c’è nella vera poesia un profumo, un accento, un tratto luminoso che tutte le creature possono percepire. E voglia Iddio che vi serva per nutrire quel granello di pazzia che tutti portiamo dentro, che molti uccidono per mettersi l’odioso monocolo del- la pedanteria libresca e senza il quale è imprudente vivere", conclude Nuccio Ordine.

Un lungo applauso conclude l'incontro.


21/02/2018