“dicastelincastello”. Un’estate di spettacoli nei castelli trentini tra arte, musica e teatro.

Presentato il denso programma di animazione nei castelli trentini: la vivacità del tessuto culturale trentino in primo piano 

[ Archivio fotografico Castello del Buonconsiglio Monumenti e collezioni provinciali - tutti i diritti riservati - A. Ceolan 2011]

Presentata oggi (24 giugno) a Trento, Palazzo Festi, nell’ambito di Cultura Informa, la rassegna “dicastelincastello”. Un’estate di spettacoli nei castelli trentini tra arte, musica e teatro. Sono intervenuti  Francesco Nardelli, direttore centro Servizi Culturali S.Chiara, Franco Marzatico, responsabile rete dei castelli, Laura dal Prà, direttrice del Castello del Buonconsiglio, Lanfranco Cis, curatore della rassegna, Gloria Preschern, responsabile dell’ufficio amministrativo promozione culturale della Provincia autonoma di Trento.

“La novità della programmazione di quest’estate – esordisce Nardelli - è data dall’individuazione di un tema principale che lega le manifestazioni, tratto dall’argomento dell'anno, che si collega ad Expo: il cibo, con una declinazione propria degli ambienti in cui le manifestazioni si svolgeranno. Un altro punto su cui mi preme richiamare attenzione, è l’attività che si svolgerà a Castel Drena, che da alcuni anni è luogo che dedica la programmazione a famiglie e bambini. In questa edizione, ospiterà il grande spettacolo I cuccioli – Mistero al castello, con protagonisti i personaggi del noto cartone proposto dalle reti nazionali, che si esibiranno creando un’ambientazione in sintonia con il castello. La terza novità riguarda la messa in scena in più occasioni degli stessi spettacoli in diversi castelli, al fine di intercettare meglio le esigenze del pubblico. Abbiano anche introdotto un’interessante collaborazione con il Coordinamento dei rievocatori storici trentini, in un coinvolgimento delle realtà territoriali in un percorso di crescita rispetto alla valorizzazione dei siti del territorio. Abbiamo provato a fare lo stesso con i produttori del territorio, ponendo in essere una relazione in tema di cibo”.

“La rete dei castelli e l’iniziativa di castelincastello – approfondisce Marzatico - nascono da una proposta di condivisione di alcuni aspetti legati alla fruizione di beni culturali, sia pubblici sia privati, dall’intento di allargare in termini informali l’opportunità di visita a tali realtà secondo l’idea di patrimonio culturale diffuso. La scommessa è di portare i visitatori laddove, a volte a torto, si etichettano quali ‘beni minori’ siti meno noti, nella consapevolezza che a caratterizzare il nostro territorio non siano solo i grandi musei. Il progetto della rete - nato in modo sperimentale con la ‘carta fedeltà’ – approda ora a un’animazione sul territorio che richiama l’attenzione su questo tessuto culturale, al fine di valorizzare il senso di appartenenza e condivisione, anche simbolica, dei tanti beni disseminati nelle valli trentine. Ciò sia per un senso della storia unito alla capacità di riconoscere i valori presenti nei luoghi, ma anche per il fine strumentale di accrescere le opportunità di attrattiva e di permanenza sul territorio. Un binario composto, dunque, dalla fruizione consapevole attraverso la riscoperta dei castelli, e dalla presenza di un tessuto culturale così ricco da meritare una visita in più, una permanenza prolungata. Una rete non istituzionale o burocratica, ma nata con l’intento di avere un calendario unico con idee creative, e iniziative editoriali che giungeranno a compimento durante l’estate”.

Dal Prà sottolinea “la possibilità, grazie al progetto, di riuscire di anno in anno a formulare offerte modulate e calibrate con l’attività istituzionale del museo, incrociando gli stimoli che ci vengono da Expo ma anche dall’allestimento a Castel Thun della mostra sulla famiglia Thun, che ci riporta all’Ottocento e alla delicata e tragica storia d’amore di Matteo Thun e della moglie Raimondina. Abbiamo pensato di collegare l’ ‘appuntamento a cena con il conte’ alla ricreazione di abiti, comportamenti, menù e cibi dell'Ottocento, puntando l’attenzione su un periodo meno frequentato - specifica -. Sulla stessa linea, a Castel Stenico abbiamo approfondito il tema dell’utilizzo delle erbe medicamentose nel medioevo, a Beseno proseguiamo con ‘all'armi all'armi’, con una declinazione che lo colleghi però anche con il cibo. Al Buonconsiglio ci cimentiamo con un’offerta particolare, collegata all’intrattenimento nel medioevo, Cinquecento Seicento, quando il principe vescovo riceveva gli ospiti, anche nella loggia veneziana con splendida vista sulla città. Ci sarà una piccola offerta gastronomica e di intrattenimento itinerante che dalla Giunta albertiana porterà alla Stua della famea e quindi al refettorio clesiano, luoghi destinati all’accoglienza degli ospiti e al loro rifocillamento”.

Il Castello di Arco, è stato invece il perno dell’intervento di Cis. “Durante l’Ottocento – racconta - era allo stato di rudere, mentre il Palazzo arciducale in centro accoglieva gli Asburgo. Abbiamo introdotto una piccola forzatura storica, immaginando che la corte degli Asburgo potesse accogliere gli ospiti al castello, in una sorta di narrazione fantasy. I cunicoli del castello ci hanno suggerito l’idea di un percorso animato narrato che, attraverso appunto i vari cunicoli, potesse portare a un collegamento ideale con gli altri castelli del Trentino. Una sorta di faro e di bussola di orientamento per intercettare, conoscere, frequentare, gli altri castelli del Trentino attraverso una rievocazione di leggende e suggestioni storiche".

In conclusione, Preschern ha messo in luce che il progetto è importante “non solo per lo sforzo di riuscire a ricondurre in uno stesso programma tutti gli eventi che il territorio promuove, direttamente o attraverso altri gruppi, ma anche per la volontà di una comunicazione più efficace che ha sollecitato una rete interna di collaborazione, una modalità di lavoro condivisa”.  

redazione

24/06/2015