Chernobyl wildlife. L’area 40 anni dopo l’incidente
Tornano i Talk Biodiversi, un nuovo ciclo di incontri per esplorare da vicino la meraviglia e la complessità della biodiversità in tutte le sue forme.
Dagli adattamenti estremi di piante e invertebrati d’alta quota alla lunga e affascinante storia dello stambecco sulle Alpi; dal ritorno della foca monaca nel Mediterraneo alla rinascita della biodiversità nelle aree colpite dalla tempesta Vaia e persino a Chernobyl. E ancora: come gestiscono i conflitti i primati? Quali sono gli effetti della plastica sugli uccelli marini?
Un viaggio tra scienza, curiosità e scoperta, per capire come la vita — nelle sue infinite forme — continua a sorprenderci, resistere e reinventarsi.
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️Mercoledì 13 maggio 2026 alle 20.45
Chernobyl wildlife. L’area 40 anni dopo l’incidente
Con German Orizaola Pereda, professore associato di zoologia presso l’Università di Oviedo, Spagna e Pablo Burraco Gaitan, ricercatore presso la stazione zoologica di Doñana, Spagna.
In molti pensano che l’area intorno alla centrale nucleare di Chernobyl sia un luogo di desolazione post-apocalittica. Ma a 40 anni dal peggior incidente nucleare della storia dell’umanità, la scienza ci dice qualcosa di molto diverso. La biodiversità ha ritrovato la sua strada con inaspettati ritorni e nuovi arrivi in quello che sembra esser un nuovo paradiso per la fauna. La cosiddetta Zona di Esclusione di Chernobyl rappresenta oggi la terza riserva naturale più grande dell’Europa continentale ed è diventata un iconico esperimento accidentale di rinaturalizzazione.
Ingresso libero senza prenotazione