"Chiamatemi Divina. Dorian Gray: storia di un’attrice dimenticata"

Mostra - adatto a adulti

Dorian Gray torna a Torcegno, suo paese adottivo, con il primo omaggio ufficiale che le viene dedicato dal giorno della sua tragica scomparsa, avvenuta nell'inverno del 2011. “Chiamatemi Divina” è il titolo della mostra che sarà inaugurata nel piccolo paese della Valsugana il prossimo 24 ottobre per riportare alla luce la figura di una grande Diva del cinema italiano degli anni Cinquanta e Sessanta che scelse di vivere in Trentino nel momento in cui, ancora giovanissima, decise di ritirarsi dalle scene. L'esposizione porta la firma di Franco Delli Guanti e Ludovico Maillet su iniziativa del Centro Culturale “La Firma” di Riva del Garda e del Comune di Torcegno.

            I due autori trentini, dopo il progetto dedicato alla “Bertolazzi Film” di Peschiera del Garda, vogliono portare alla luce un'altra pagina di storia del cinema italiano rendendo omaggio all'attrice Dorian Gray. Nata a Bolzano ma vissuta per quasi cinquant'anni a Torcegno in Valsugana, Maria Luisa Mangini, questo il vero nome, ha girato 32 film insieme ai più grandi attori dell'epoca. Il grande pubblico la ricorda soprattutto per il ruolo della “malafemmina” in “Totò, Peppino e la... malafemmina” (1956). Federico Fellini la chiamò a recitare nella parte di Jessy, l'amante di Amedeo Nazzari in “Le notti di Cabiria”. È però soprattutto con “Il grido” di Michelangelo Antonioni - dove interpreta la benzinaia Virginia - che si impone al grande pubblico come attrice impegnata e drammatica, allontanando da sé l'immagine di bambola sensuale. Entrata nel cinema d'autore, continua ad essere molto richiesta nel cinema brillante: per il film “Mogli pericolose” di Luigi Comencini (1958) il suo talento è premiato con un Nastro d'Argento come migliore attrice non protagonista. In seguito recita ancora in numerose pellicole di genere farsesco e spionistico, fino a metà degli anni sessanta, quando, in attesa di un figlio, abbandona le scene ritirandosi a vita privata. Mette tragicamente fine alla sua esistenza il 15 febbraio del 2011 nella sua abitazione di Torcegno. In un’intervista degli anni Cinquanta disse che avrebbe voluto chiamarsi “Divina” (giocando sul cognome della madre da nubile): da qui il titolo di questa mostra che vuole sottolineare come - ai tempi del suo massimo successo - chiedendo alla gente chi fosse Dorian Gray nessuno avrebbe risposto che si trattava di una personaggio letterario ma tutti avrebbero fatto riferimento ad una delle più grandi Dive dell’epoca.

apertura: da sabato 24 ottobre a domenica 8 novembre

Domenica 25 ottobre e 8 novembre: 16.30 > 18.30

martedì 27 ottobre e 3 novembre: 16.30 > 18.00

giovedì 29 ottobre e 5 novembre: 16.30 > 18.00

sabato 31 ottobre e 7 novembre: 16.30 > 18.30

Per gruppi apertura su prenotazione: tel. 0461 760777


organizzazione: Centro Culturale “La Firma”