"Chiamatemi Divina. Dorian Gray: storia di un’attrice dimenticata"

Dal 24 ottobre all'8 novembre Torcegno rende omaggio alla diva del cinema che qui visse dopo il ritiro dalle scene. 

[ "Chiamatemi Divina. Dorian Gray: storia di un’attrice dimenticata"]

“Se alla metà degli anni Cinquanta si fosse chiesto all'italiano medio chi fosse Dorian Gray la stragrande maggioranza delle persone non avrebbe risposto pensando al protagonista del famoso romanzo di Oscar Wilde bensì ad una delle più belle attrici apparse nel panorama cinematografico italiano di quegli anni. Dorian Gray era una dea scesa dalle passerelle della rivista ad illuminare con la sua sola presenza molte commedie a cavallo tra gli anni '50 e '60: bellissima, ironica, con un alone di riservatezza e mistero, una perfetta Marilyn nostrana che fece sognare milioni di spettatori cinematografici”.

È Ludovico Maillet, curatore insieme a Franco Delli Guanti di Chiamatemi Divina. Dorian Gray: storia di un’attrice dimenticata a introdurci alla mostra che dal 24 ottobre all'8 novembre il Centro culturale “La Firma” propone a Torcegno. Presso Centro Lagorai Natura, il piccolo centro della Bassa Valsugana rende così omaggio alla diva del cinema degli anni Cinquanta e Sessanta che visse in Trentino dopo il ritiro dalle scene. In esposizione anche le fotografie di Chiara Samugheo, la più grande fotografa italiana del dopoguerra, che ritrasse Dorian Gray per i più prestigiosi settimanali dell'epoca.

“Sapevamo della presenza a Torcegno dell’attrice ormai anziana, morta tragicamente nel 2011 – spiega Delli Guanti -, e conoscevamo il mistero che la circondava.  Dopo 32 film nei quali ha lavorato con grandi nomi quali Totò, Fellini, Antonioni, Sordi, Walter Chiari, all’apice della carriera, nel ’63 quando aveva 37 anni, ha deciso di ritirarsi”.

Dorian Gray nasce a Bolzano, ma vive per quasi cinquant'anni a Torcegno in Valsugana. Maria Luisa Mangini, questo il vero nome, ha girato 32 film insieme ai più grandi attori dell'epoca. Il grande pubblico la ricorda soprattutto per il ruolo della “malafemmina” in Totò, Peppino e la... malafemmina (1956). Federico Fellini la chiamò a recitare nella parte di Jessy, l'amante di Amedeo Nazzari in Le notti di Cabiria. È però soprattutto con Il grido di Michelangelo Antonioni - dove interpreta la benzinaia Virginia - che si impone al grande pubblico come attrice impegnata e drammatica, allontanando da sé l'immagine di bambola sensuale.  

“Nel più rigoroso silenzio si è ritirata dal mondo del cinema – prosegue Delli Guanti – Maurizio Costanzo più volte l’ha cercata attraverso il sindaco, e come lui molti altri giornalisti, ma lei non ne ha più voluto sapere. La mostra propone  uno sguardo sulla Divina attraverso un selezionato materiale documentario: manifesti dei suoi film storici originali, riviste dell’epoca - il suo viso era spesso sulle copertine mondane - e una serie  di fotografie acquisite da Chiara Samugheo, una delle più grandi fotografe italiane nel secondo Dopoguerra.

Stiamo inoltre lavorando a un documentario che contiamo di ultimare entro il prossimo anno. Siamo impegnati nelle interviste ad attori e amici di Dorian Gray: Franca Valeri, Elio Pandolfi, Carlo Croccolo, Teddy Reno, Mauro Macario e altri. Il nostro sogno segreto sarebbe quello di raggiungere Sophia Loren, vediamo se riusciremo a realizzarlo - conclude Delli Guanti -. 

apertura: da sabato 24 ottobre a domenica 8 novembre

Domenica 25 ottobre e 8 novembre: 16.30 > 18.30

martedì 27 ottobre e 3 novembre: 16.30 > 18.00

giovedì 29 ottobre e 5 novembre: 16.30 > 18.00

sabato 31 ottobre e 7 novembre: 16.30 > 18.30

Per gruppi apertura su prenotazione: tel. 0461 760777

Ingresso libero

www.facebook.com/ChiamatemiDivina

Iinformazioni: Franco Delli Guanti, 330 239131

info@mediaomnia.it

redazione

20/10/2015