La Conquista della Felicità'. Dialogo tra Bertrand Russell e Cassiopea

Teatro

Cosa accade se in uno spazio teatrale viene allestito uno spettacolo con scenografia, costumi, oggetti, luci e suoni di scena, senza la presenza degli attori e delle attrici? Cos'è l'assenza? Cos'è la presenza? Cos'è lo spettacolo dal vivo? Vogliamo far riflettere con questo progetto sul valore della relazione e della compresenza fisica, attraverso un'assenza.

LA CONQUISTA DELLA FELICITÀ
Dialogo tra Bertrand Russell e Cassiopea
con Stefano Pietro Detassis

scene e costumi Maria Paola Di Francesco
disegno luci Alice Colla
organizzazione Daniele Filosi

drammaturgia e regia Maura Pettorruso

una produzione TrentoSpettacoli
con il sostegno del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e della Fondazione Cassa di Risparmio di Trento e Rovereto

‘Il teatro che (non) c’è’ si conclude a novembre con il teatro finalmente in presenza, in carne e ossa. Otto repliche di un “classico” di Spazio Off, uno spettacolo ideato, allestito e prodotto proprio da noi, e che torna in scena nel piccolo spazio di Port’Aquila.

Bertrand Russell, filosofo, matematico, attivista, pacifista, giunge agli ultimi istanti della sua vita. 98 anni pieni di lotte, di fallimenti, di amori, coronati dal Premio Nobel per Letteratura. In quel breve istante fra gli ultimi momenti di vita e il mistero della morte, Bertrand si appresta a percorrere l'ultimo frammento di tempo. Alcune leggende raccontano di come, prossimi alla morte, la vita ci scorra davanti per l'ultima volta.
Bertrand, abito elegante, sguardo stupito, fragile e potente, sale su una zolla di terra e inizia il suo viaggio, ultimo viaggio, alla ricerca del mistero della vita. La zattera si muove nell'universo infinito e Russell rivive la sua esistenza, in un dialogo immaginario e profondo con Cassiopea, la costellazione della dea africana. Da sempre, le stelle, sono state spettatrici e interlocutrici per il grande pensatore, e anche ora, in questo delicato passaggio, sono loro ad accompagnarlo, a sostenerlo.

Seduto su un sasso bianco e luminoso, Russell ci racconta la sua vita, rivivendola passo a passo. Sono gli amori che gli scorrono davanti: le sue donne e le sue lotte, in un continuo equilibrio tra estasi e sconfitte. Incontriamo Alys, la prima moglie, colei che gli ha fatto scoprire la grandezza e la fragile di un sentimento così profondo. Russell tocca di nuovo la gioia provata in quel desiderio e la profonda tristezza quando scoprirà di non amare più Alys. La vede soffrire, tentare il suicidio, e proprio davanti a tanto dolore, Russell inizia a comprendere la crudeltà di una legge che impedisce a due persone infelici di separarsi. Inizia a comprendere l'immensa solitudine dell'animo umano, la sua bellezza individuale. Interrompe gli studi di matematica, fino ad allora suo unico interesse, e comincia ad occuparsi della ricerca della felicità, non per sé ma per tutti.

I diritti delle donne, l'opposizione alla guerra, la prigione, i viaggi nel mondo, l'educazione dei bambini, l'incontro con Einstein, l'amore libero, i diritti delle minoranze: Russell è in prima linea ovunque ci sia una limitazione alla libertà, e dunque alla felicità, dell'uomo.

In questo piccolo frammento di terra brulla e secca, mentre il tempo e lo spazio si dilatano attorno a lui, Bertrand intravede ancora la speranza, quella scintilla di possibilità che sempre lo ha animato nella sua vita terrena: creare un germe di vita, un fiore, simbolo di rinascita e di bellezza. Come il Candido di Voltaire, che dopo un lungo viaggio attraverso il mondo incontra l'essenza della vita nel lavoro quotidiano di una semplice famiglia di contadini, così Russell dismette i vestiti di filosofo e trasformarsi in un umile contadino: si toglie la giacca, il cappello, le scarpe e inizia a coltivare. Lo fa per Kate, sua figlia, e, attraverso di lei, per le generazioni future. Per noi, se sapremo cogliere il suo pensiero in quel semplice gesto. Il viaggio finisce, il suo tempo finisce, ma su quella zolla rimane una collinetta di terra e un fiore: è la sua tomba a cui diamo l'ultimo saluto. E in quel fiore c'è la sua speranza. Il nostro Russell è un funambolo del pensiero, un prestigiatore immerso in un piccolo luogo dove ciò che è impossibile può accadere: basta volerlo, basta pensarlo.

CHI SIAMO

TrentoSpettacoli nasce nel gennaio 2010 come realtà artistica, produttiva, organizzativa e distributiva con sede a Trento. Per il triennio 2015/2017 TrentoSpettacoli è compagnia riconosciuta e sostenuta dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali secondo l’articolo 14, comma 2 (Imprese di produzione teatrale e compagnie under 35). Ha alle sue spalle e come ‘base’ produttiva e logistica lo Spazio Off di Trento, piccola ‘fucina’ artistica e teatrale attiva da ormai nove anni in città con rassegne di spettacoli, film, concerti e mostre fino allo scorso autunno, per consolidare ora l’attività di ‘incubatore’ e ‘officina’ di produzioni, allestimenti e residenze intrapresa da qualche anno. Dal 2010 TrentoSpettacoli ha cominciato a produrre, coprodurre, sostenere e distribuire spettacoli propri, realizzati in collaborazione con altre realtà in ambito territoriale e nazionale. TrentoSpettacoli prosegue la strada intrapresa fin dalla sua nascita verso la creazione di un vero e proprio set di produzioni e progetti che sappiano interagire con altre realtà del territorio e a livello nazionale, attraverso l’indagine e la pratica di diversi linguaggi teatrali.

Maura Pettorruso (1975)
Diplomata presso la Scuola triennale di recitazione Teatranza ArteDrama di Moncalieri (TO), dal 1998 lavora con numerose compagnie e diverse produzioni in Piemonte e in Trentino-Alto Adige. Prende parte a spettacoli come Dormono tutti sulla collina (2008), Se ami una cosa perché è bella. Gustav e Alma Mahler (2010), produzione commissionata dalla Società Filarmonica di Trento, V.I.O.L.A., spettacolo sulla violenza domestica (2010), Processo alla banalità del male per la Giornata della Memoria 2012, Nostra Italia del miracolo, per la regia di Giulio Costa (2013). Con la compagnia Macelleria Ettore è in scena negli spettacoli La Porta Aperta (2009), Cechov#01 (2010), Stanza di Orlando. Viaggio nella testa di Virginia Woolf (2011), NIP not important person (2011), ELEKTRIKA. Un’opera techno (2012), Alice delle meraviglie (2013), Amleto? (2013), Senza trama e senza finale (2015). Come drammaturga, nel 2012 scrive l'adattamento teatrale de Il deserto dei Tartari di Dino Buzzati per la regia di Carmen Giordano e l'interpretazione di Woody Neri; nel 2015, l'adattamento teatrale di Addio alle Armi di Ernest Hemingway di cui firma anche la regia. È fondatrice e presidente dello Spazio Off di Trento.

Stefano Detassis (1981)
Laureato a Bologna in Scienze dello spettacolo, si forma attorialmente con registi come Angela Malfitano, Tanino De Rosa e Roberto Latini. Nel 2011 è finalista al premio Hystrio e al premio Gino Cervi. Dal 2012 collabora con TrentoSpettacoli ed è attore della compagnia Macelleria Ettore, con cui è in scena in NIP not important person (2011), ELEKTRIKA. Un’opera techno (2012), Amleto? (2013).

Maria Paola Di Francesco (1984)
Si diploma in Scenografia presso l’Accademia di Belle Arti di Brera dove si specializza in Scenografia e Costume per lo Spettacolo. È costumista per “Hayez regista d’Opera” di Giacomo Agosti, Accademia di Belle Arti di Brera (2009). Scenografa per “Il Turco in Italia” di G. Rossini, di Francesco Micheli, diretto da Giovanni Battista Rigon, Settimane Musicali Teatro Olimpico di Vicenza (2009). È assistente alla scenografia di Maria Spazzi per “La Cimice” di Majakovskij, regia di Serena Sinigaglia, Piccolo Teatro di Milano (2009) e per diverse produzioni di Atir Teatro Ringhiera. Realizza scene e costumi di ‘Idiota’ di Carmen Giordano, produzione del Teatro della Tosse di Genova (2010) e per ‘Processo alla banalità del male’, produzione 2012 TrentoSpettacoli, oltre che per ‘Cechov#01’ (2010), ‘Stanza di Orlando. Viaggio nella testa di Virginia Woolf’ (2011), ‘NIP not important person’ (2011), ‘ELEKTRIKA. Un’opera techno’ (2012), e ‘Senza trama e senza finale’ (2015).

Alice Colla (1983)
Nasce a Rovereto nel 1983, dove frequenta il Liceo delle Scienze Sociali (diploma 2002, 95/100). Si diploma all'Accademia Belle Arti di Macerata in “Teoria e Tecnica della Comunicazione Visiva Multimediale' con la tesi “Performing Media Lab: la creatività sociale delle reti” e relatore Carlo Infante (Diploma di Laurea 2009, 110 e lode/110). Frequenta un Master in Light Design Ma.Li.De. presso l'Accademia di Belle Arti di Macerata in collaborazione con l'Accademia della Luce di Gubbio (PG), con stage al Festival Musicultura di Macerata; alla Stark di Paolo Buroni ad Urbino; e presso il teatro di Treia di Macerata, concludendolo con una tesi sul videomapping: “Graffiti Lighting: dipingere di video gli edifici” con relatore Piergiorgio Capparucci (Master in Lighting Design 2010). Dal 2012 è la light designer e il tecnico delle luci e del suono per tutte le produzioni di TrentoSpettacoli, per gli spettacoli della compagnia Macelleria Ettore, e per il gruppo teatrale nomade 'ORTIKA' di Torino di Alice Conti, dal 2013. Ha collaborato con Fondazione Aida di Verona, Teatri Comunicanti di P.S. Elpidio, Nuovi Linguaggi di Recanati, Compagnia Gallorosso di Torino, Compagnia Sanpapié di Milano.

Prenotazioni on-line: bit.ly/prenotazioni-conquista-felicita  info@spaziooff.com 333 27 53 033