Portobeseno 2025
Un suono lungo un giorno

Il 6 settembre il Castello di Beseno, imponente baluardo che domina la Valle dell’Adige tra Trento e Rovereto, si trasformerà in uno strumento musicale vivente.
Per dodici ore, dalle 10 del mattino alle 22 di sera, le sue mura secolari risuoneranno di voci, strumenti, elettronica e improvvisazione, dando vita a Un suono lungo un giorno - Portobeseno 2025 : un’esperienza immersiva che unisce la dimensione storica del luogo con le ricerche più innovative del paesaggio sonoro contemporaneo.
9 musicisti, 12 ore di musica, 1 castello sulle Alpi, unico grande respiro collettivo.
Sul palco si alterneranno figure di primo piano della scena musicale italiana ed europea:Emilio Galante (elettronica, flauti) | Roberto Laneri (voce, sax, didgeridoo) | Walter Zanetti (chitarre) | Angelo Contini (didgeridoo, corno delle Alpi, trombone) | Francesco Paladino (voce, laptop) | Tiziano Popoli (synth, samples) | Giuseppe Caprioli (macchine sonore reattive) | Francesco Giannico (laptop, synth, chitarra) | Mauro Pedron (clarinetti, strumenti a fiato elettronici).
Questi musicisti, provenienti da percorsi artistici diversi, daranno vita a un viaggio acustico senza interruzioni: le loro performance si intrecceranno in un flusso sonoro continuo che attraversa strumenti antichi e tecnologie digitali, esplorando le relazioni tra passato e presente, natura e architettura, ascolto individuale e dimensione comunitaria.
Giunto alla sua ventunesima edizione, Portobeseno è molto più di un festival musicale. Nato nel 2004, ha saputo negli anni intrecciare arte, storia e comunità, trasformando il castello in un luogo vivo, abitato da voci e memorie. Le sue attività hanno coinvolto studenti, artisti, ricercatori e abitanti, costruendo un archivio sonoro della memoria collettiva e facendo di Beseno un laboratorio di sperimentazione culturale unico in Italia.
Portobeseno: un festival che unisce suono, memoria e territorio.06.09.25: non un concerto ma un rito d’ascolto, un invito a lasciarsi attraversare dal suono e dal paesaggio, a respirare la musica come esperienza condivisa e trasformativa.