Era proibito

1 atto di D. Buzzati, RICORDI-Piccola Scala di Milano, 1963

Direttore d'orchestra Nino Sanzogno, regia Maner Lualdi, Maria Rosa Magda Laszlò, Giovanni Rolando Panerai

Dal racconto omonimo Dino Buzzati ricavò il terzo atto unico per Chailly di cui fece anche le scene e i costumi. Ispirazione estetica per entrambi il quadro dello scrittore (anche pittore) Una fine del mondo

Trama

Al Ministero dei numeri è proibito cantare, è vietata la poesia, son vietati i sospiri, il lume di luna ed ogni tenerezza dell'anima. Solo la tecnica, l'industria, il progresso scientifico hanno ragione di essere: Pertanto tutti parlano ritmicamente, meccanicamente, anche il coro. Ma ad un tratto avviene un fatto strano e straordinario: un alone di luce bianca, come di alba, spunta dietro i capannoni metalmeccanici. È la luna "che da novant'anni era stata proibita". Il fenomeno risveglia in orchestra pulsazioni sonore, come una ricerca di musica, e in palcoscenico sillabazioni interrotte, intonate approssimativamente, come un desiderio di canto. Poco alla volta, mentre "sale la pallida fata" e nonostante le minacce del capufficio di fronte al sospetto di rivoluzione, ognuno trova una sua dimensione canora, nell'estasi di aver riscoperto, attraverso l'incantesimo della natura, l'amore e la poesia, tesori insopprimibili dell'anima umana.

Luciano Chailly, "Buzzati in musica", Eda Edizioni

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14/01/2020