Fantasmi al grand hotel

Balletto di L. Novaro su soggetto di D. Buzzati, coreografia di L. Massine con C. Fracci, RICORDI-Teatro alla Scala, 1960

Primo e unico soggetto originale per un balletto e primo grande impianto scenografico realizzato da Dino Buzzati. Il soggetto e la scansione del balletto furono concordati tra lui e Luciana Novaro, che poi cedette la coreografia a Leonide Massine perché rimase incinta. Il Sovrintendente della Scala Ghiringhelli minacciò di non far debuttare il balletto per un Jazz suonato sul palcoscenico, che venne subito abolito. È stato eseguito all'Auditorium di Roma nel 1997.

L’abilità artigianale di Chailly è dimostrata anche da come a volte, riprende la prassi tipica degli operisti italiani (fino a Donizetti) di montare l’opera attraverso tasselli già pronti, spezzoni o veri e propri brani precedentemente composti, che vanno a formare un lavoro nuovo, è il caso del balletto Fantasmi al Grand Hotel nato da "branoi volanti". Le critiche giornalistiche furono positive, come quella di Riccardo Malipiero sul Corriere Lombardo: "La musica di Chailly è piena di trovate strumentali".

Trama

Un giovane suonatore di organetto si innamora di una ragazza ingenua. Quattro gangster con promesse di lusso attraggono la giovane nel grand hotel dove sta il capo, che subito fa la corte alla ragazza e decide di fare un banchetto in suo onore. Ma durante il festino arriva una banda rivale che uccide il capo. Arriva la polizia che arresta la ragazza credendola colpevole dell'omicidio. In carcere la giovane è raggiunta dal suonatore che con la forza del suo amore la libera dalle sbarre.


14/01/2020