Il mantello

1 atto di D. Buzzati, RICORDI-Firenze, Maggio Musicale, 1960

Direttore d'orchestra Gianfranco Rivoli, regia Filippo Crivelli, la mamma Jolanda Gardino, Marietta Edda Vincenti, Giovanni Renato Cesari

Secondo atto unico scritto da Dino Buzzati per Chailly, per il Maggio Musicale Fiorentino. Il muscista si era innamorato del racconto omonimo e chiese allo scrittore di ridurlo. Per la parte principale del soldato che torna a casa come un fantasma, decise di abolire la voce e sostituirla con dei mugolii e delle vocalità di quarti di tono da cantarsi come in rantolo, con un arioso su una serie enneadecafonica (ossia di 19 suoni). Accompagnato da strumenti adatti: ondes Martenot, vibrafono e una sega. L'opera più ardita sul piano musicale e dell'estetica teatrale.

Per raggiungere certi scopi espressivi Chailly ricorre anche a soluzioni tecniche particolari, quali il ricorso a strumenti strani come la sega o le onde Martenot, l’uso dei quarti di tono e della serie enneadecafonica, come accade ne "Il mantello" dove la tensione espressiva viene generata da un incontro/scontro fra poli positivi e negativi dei suoni…

Trama

Il soldato Giovanni torna dalla mamma dopo la guerra, coperto di un grande mantello, con un misterioso comandante che lo aspetta fuori della porta. La madre, la sorella e la fidanzata si compiacciono del suo ritorno anche se non capiscono cosa dica e perché non voglia togliersi il mantello. Ma quando arriva da scuola, il fratellino Pietruccio si turba alla sua vista e si butta su di lui per togliergli il mantello, scoprendo il sangue che gli copre tutto il petto.


14/01/2020