L'idiota

3 atti tratti da F. Dostoevskij da G. Loverso, RICORDI - Teatro dell'Opera di Roma, 1970

direttore d'orchestra Nino Sanzogno, regia Sandro Sequi, Aglaja Franca Fabbri, Nastasia Mirella Parutto, Lizaveta Fedora Barbieri, Lev Myskin Lajos Kosma, Ivolghin Gino Sinimberghi, Ardalion Mario Basiola, Rogozin Claudio Strudthoff, Epancin Boris Carmeli

L'idea dell'opera era nata ancora nel 1959, quando Chailly aveva fatto la colonna sonora dello sceneggiato TV nella versione di Giorgio Albertazzi. Ma per anni non aveva trovato un librettista adatto. Lo incontrò al bar della RAI in viale Mazzini: era Gilberto Loverso, dirigente, produttore, commediografo, pittore, umorista e dilettante di musica. Due anni di lavoro e l'opera era finita. Un telegramma di Giandrea Gavazzeni, direttore artistico e Bindo Missiroli direttore generale dell'organizzazione lo raggiunse segnalando l'interesse del Teatro alla Scala ad allestire l'opera. A cambiarne le sorti fu la nomina di Chailly a sovrintendente del teatro in sostituzione di Gavazzeni dimissionario. L'opera fu richiesta dal Teatro dell'Opera di Roma ed andò in scena lì, con molto successo.

Trama

Il principe Myskin, apparentemente guarito dalla sua malattia mentale, rientra a Pietroburgo dalla Svizzera. In mezzo ai contrasti e agli intrighi di casa Epancin matura nel so animo poco alla volta una lotta controversa nei confronti di due donne: Aglaja Ivanovna Epancin e Nastasia Filippovna: ("Aglaja" ha scritto Konstantin Mociùlski, "era la bellezza dell'innocenza, Nastasia la bellezza nell'umiliazione"): Ambedue le donne, in maniera diversa, sono innamorate del principe: Aglaja nel duetto nel parco lo invita addirittura ad aiutarla a fuggire di casa, vuole affrontare una nuova vita, ma il subcosciente e il destino di Myskin lo conducono ad offrirsi a Nastasia, donna vissuta ed equivoca, corteggiata a suon di rubli dal mercante Rogòzin, ma da cui il principe si sente soggiogato. Al momento solenne delle nozze con Myskin, Nastasia fugge. Non vuole contaminare con la sua carne di peccatrice la purezza del principe. Fugge per raggiungere Rogòzin. Sa che Rogòzin più volte scornato la ammazzerà: Ed è difatti al cospetto del corpo inanimato e deturpato di Nastasia che la mente di Myskin cede, ritorna nel buio, mentre Rogòzin è spinto a concludere la tragedia consegnandosi alla giustizia.

Luciano Chailly, "Le variazioni della fortuna" Camunia Editrice, 1989

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14/01/2020