Una domanda di matrimonio

1 atto tratto da Čechov da Claudio Fino e Saverio Vertone, Editore RICORDI - Piccola Scala di Milano, 1957

Direttore d'orchestra Nino Sanzogno, regia Tatiana Pavlova, scene di Nicola Benois, Natalia Eugenia Ratti, Lomov Luigi Alva, Ciabukov Renato Capecchi

L'idea dell'opera venne a Chailly dalla trasmissione televisiva del testo di Čechov con la regia di Silverio Blasi. Commissionò il libretto a due uomini della televisione: il regista Claudio Fino e lo sceneggiatore Saverio Vertone e con il sostegno del critico Giulio Confalonieri la propose alla Piccola Scala. Fu accettata e messa in cartellone assieme a L'Histoire du soldat di Stravinskij con la regia di Giorgio Strehler. Alla prima venne anche Luchino Visconti.

È l'opera del repertorio del ferrarese che ha avuto più esecuzioni: un allestimento al Teatro Nuovo di Torino del 1969 ha avuto la regia originalissima di Sylvano Bussotti.

declamazione spiccatamente sillabica e comicamente ritmata, vivacità d’effetti strumentali desunti dal repertorio di Stravinskij e della musica leggera… non ci sono passi falsi, nè goffaggini nella declamazione vocale e nelle arie parodistiche, alcuni effetti strumentali sono spassosi, l’invenzione melodica non manca.

Massimo Mila

Trama

Lomov, pretendente timido e goffo, non riesce ma a fare la sua domanda di matrimonio alla zitella Natalia perché ogni volta, anche con l'intervento del padre Ciabukov, la tiepida profferta si tramuta in litigio. Soggetto suddivisibile in arie, duetti, terzetti, nel solco quindi dell'opera buffa della tradizione, ma che offriva la possibilità di caratterizzare i tre personaggi, così diversi tra di loro, in maniera moderna, ciascuno con una propria cifra ritmica, armonica e timbrica.

Luciano Chailly, "Le variazioni della fortuna" Camunia Editrice, 1989

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13/01/2020