Il restauro dei materiali in ferro

I reperti dell’età del Ferro da Sanzeno e Vervò e i ritrovamenti di età longobarda.

Per il restauro dei materiali in ferro le restauratrici del laboratorio dell’Ufficio beni archeologici ci presentano le metodologie utilizzate per le placche di cintura datate all’età longobarda (secondo quarto/metà del VII secolo d. C.) e per il graffione (un attrezzo per infilzare pezzi di carne) in ferro rinvenuto a Vervò, in Val di Non, e datato alla seconda età del Ferro.

Generalmente lo stato di conservazione dei reperti varia a seconda della composizione chimica e microbiologica del terreno nel quale sono inglobati, dalle condizioni geologiche e idrologiche e dalla composizione stessa dei reperti.

Con il termine corrosione si indica un processo naturale e irreversibile di consumazione lenta e continua di un materiale, solitamente il metallo, che ha come conseguenza il peggioramento delle caratteristiche o delle proprietà fisiche dello stesso.

Nel caso dei reperti in ferro rinvenuti a Sanzeno e a Vervò, la superficie risulta ricoperta da spesse incrostazioni e da prodotti di corrosione che li rendono particolarmente fragili. Questa situazione rende particolarmente complesse le operazioni di prelievo e impegnative le fasi di pulitura successive. Sugli oggetti erano presenti fenomeni di alterazione che avevano modificato la struttura del materiale aumentandone il volume, causando numerose fratture e nascondendo completamente la superficie originale.

Prima di ogni operazione di pulizia va verificato se sotto le incrostazioni si conservano tracce della superficie originaria. Di importanza fondamentale in questi casi sono le tecniche diagnostiche non distruttive quali ad esempio la radiografia. L’analisi preliminare per mezzo dei raggi X ha permesso di vedere la decorazione originaria delle placche di cintura longobarde che era ottenuta con applicazioni in agemina (una tecnica di intarsio su metallo) in argento. La tecnica di pulitura utilizzata è stata di tipo meccanico poichè risultava maggiormente controllabile di quella chimica. Bisturi, spazzole ed altri strumenti come la microsabbiatrice, gli ablatori ad ultrasuoni e piccole frese montate su micro trapano consentono di rivelare la superficie originale nascosta sotto gli strati di ossidazione.


27/01/2022