Il restauro delle laminette in argento da San Cassiano

Un ricco corredo dalla necropoli rinvenuta a Riva del Garda.

Nel sito di San Cassiano, a Riva del Garda, gli archeologi hanno riportato in luce una necropoli romana di grande interesse. In particolare, la tomba a cremazione 107 ha restituito un ricco corredo con significativi reperti. Fra questi una laminetta in argento ed un pendaglio tubolare con anelli all’interno del quale era posta una seconda lamina in argento.

La laminetta è stata rinvenuta arrotolata. Misura cm.6 di lunghezza e cm.0,8 di diametro. Presentava i tipici prodotti di corrosione dell’argento: era molto mineralizzata e fragile, soprattutto per il calore subìto nel corso della cremazione che ha contribuito a rendere molto debole la struttura metallica. Considerata la sua scarsa resistenza, al fine di effettuarne lo srotolamento e rendere visibili eventuali iscrizioni è stata chiesta la collaborazione dell’Istituto superiore per la conservazione e il restauro del Ministero per i beni culturali di Roma. In accordo con il restauratore dell’Istituto è stato eseguito lo srotolamento che ha permesso di accertare come l’intera superficie fosse interessata dalla presenza di lettere e simboli magici.

Si è proceduto con l’utilizzo del calore, riscaldando gradualmente con pistola ad aria calda solo la porzione che si intendeva appiattire, consolidando man mano la laminetta sul retro e facendo aderire sulla sua superficie del velatino in seta.

Tutto il lavoro è stato eseguito su una lastra di zinco rivestita con pellicola d’alluminio in modo da mantenere il calore durante le operazioni di apertura.

La zona che veniva srotolata era progressivamente fermata con tavolette di legno morbido fissate al supporto. Nel corso dell’apertura del rotolo è stato rinvenuto, all’interno delle spirali, un frammento di filo carbonizzato che è stato in seguito identificato come lino e che probabilmente era utilizzato per portare la laminetta al collo.

Terminata la distensione, si è proceduto con una pulitura della superficie incisa al microscopio ottico. Il reperto è in corso di studio al fine di decifrarne le incisioni.

La seconda laminetta non è stata srotolata in quanto lo stato di conservazione molto compromesso non ha consentito l’operazione.

Amuleti e portafortuna

Il ritrovamento avvenuto a San Cassiano ci porta a parlare di oggetti dall’origine antichissima, spesso avvolti da un alone magico: gli amuleti.

Nell’impero romano moltissime persone portavano un amuleto. Spesso era costituito da una laminetta d’oro o d’argento, di papiro o altro materiale e riportava una formula magica. A volte era appeso al collo, come possiamo vedere da alcuni dipinti provenienti da El Fayum.

L’utilizzo a scopo personale è molto antico - si pensi le laminette orfiche ad esempio - ed era diffuso presso culture diverse, dalla greca alla punica, dalla ebraica alla romana. In genere questi piccoli testi magici erano arrotolati e chiusi in un astuccio tubolare in metallo da appendere al collo. Nonostante la loro diffusione le laminette giunte fino a noi dall’antichità sono pochissime, anche in ragione del materiale prezioso, oro e argento, con cui sono state realizzate.

In Trentino sono noti cinque esemplari tutti rinvenuti in sepolture. Uno proviene dalla necropoli individuata lungo la strada principale che collega Riva del Garda a Trento. In argento e completo del proprio astuccio, riporta le invocazioni alle divinità orientali di un malato di epilessia. Altri tre sono stati trovati durante le ricerche archeologiche nella necropoli di San Cassiano a Riva del Garda. Una laminetta in oro rinvenuta in una tomba femminile riporta la preghiera di una donna che si consacra all’amore per un uomo di cui non è specificata l’identità, mentre altre due, entrambe in argento e di cui non disponiamo ancora della lettura e traduzione, erano in una sepoltura che raccoglieva i resti cremati di una donna e del suo neonato. Sempre da una tomba femminile scoperta a Trento, in via Santa Margherita, proviene l’ultimo esemplare: rinvenuto ancora inserito all’interno della sua custodia, non è stato ancora estratto a causa del pessimo stato di conservazione della lamina.


27/01/2022