Dallo scavo archeologico al laboratorio di restauro

Grazie alle nostre restauratrici, vediamo da vicino quale procedimento si applica ai reperti in ceramica rinvenuti negli scavi archeologici.

 

Si distinguono due situazioni principali: la ceramica da insediamento, in cui solitamente si trovano grandi quantità di materiale molto frammentario, e la ceramica da necropoli, ossia i reperti rinvenuti all’interno di tombe e sepolture che si presentano spesso integri o quasi completamente ricomponibili.

La conservazione della ceramica, che spesso riemerge in condizioni di estrema fragilità, inizia sullo scavo. È essenziale sottolineare che ciò che si fa o non si fa sul campo condiziona la sopravvivenza del reperto nel tempo.

Come si interviene dunque? Inizialmente viene fatta una diagnosi dello stato di conservazione. Segue il prelievo dell'oggetto che può essere avvenire, a seconda dei casi, senza l’aiuto di sostegni oppure asportando il reperto con la terra che lo contiene o ancora con supporti realizzati da bende gessate. Ogni fase del lavoro è documentata con fotografie.


08/06/2020