Cenni di storia

Tecniche e tipi

Roncegno, 1895 ca.-1900, senza note editoriali. Viaggiata, 1900 [ @AFS, Soprintendenza per i beni culturali, Provincia autonoma di Trento]

Una prima proposta di “foglio postale” (Postblatt) fu presentata dal consigliere delle poste tedesche Heinrich Wilhelm Von Stephan durante la conferenza postale di Karlsruhe del 1865. L’idea, rilanciata dall’economista austriaco Emanuel Alexander Herrmann, fu raccolta dalle poste imperiali, che nel 1869 emisero le prime Correspondenz-Karten; nel 1870 seguirono la Germania, l’Inghilterra, la Svizzera e il Lussemburgo, emulati dall’Italia nel 1874.

Si trattava in origine di semplici cartoncini pre-affrancati, con un lato riservato all’indirizzo del destinatario e l’altro destinato al messaggio, che non doveva superare le venti parole. Nel 1870 apparvero le prime cartoline adorne di piccole illustrazioni litografiche, destinate nel tempo a crescere in numero e importanza. Nell’ultimo decennio del secolo, in particolare, si affermò la moda delle cartoline del tipo “Gruss”, in cui una località era illustrata da più vignette accompagnate da elementi decorativi e scritte (“Gruss aus...”, “Un saluto da...”, “Ricordi da...” e così via).

A questa fase risale anche il fortunato ricorso a matrici fotografiche, impresse con tecniche fotomeccaniche come la collotipia o fototipia, un ricercato procedimento inventato nel 1855 da Alphonse Poitevin e perfezionato da Joseph Albert nel 1868 col nome di albertype (albertipia).

Sulla soglia del nuovo secolo le vignette lasciarono spazio a immagini più grandi e d’effetto. Questa tendenza culminò a seguito della diffusione del divided-back, introdotto dal Regno Unito nel 1902 e mutuato dall’Impero austro-ungarico nel novembre 1904: la separazione tra l’indirizzo del destinatario e la comunicazione epistolare sul retro della cartolina consentiva infatti di riservare per intero l’altro lato all’illustrazione.

Grazie a questi sviluppi la cartolina rilevò, con proporzioni inedite, la funzione di souvenir e documentazione delle attrazioni naturali e della cultura già assolta dalle stereoscopie e dalle fotografie di piccolo formato organizzate in cataloghi e commercializzate dai principali atelier. Fiorirono così, anche in Trentino, piccole e grandi imprese editoriali, alla ricerca di temi e inquadrature originali per fare fronte alla domanda crescente e alle dinamiche della concorrenza.

Percorsi trentini: l'avvio di un'industria

km

16/05/2020