Cartografia militare

 

 

Fin dagli albori della storia, ars bellica e ars geographica hanno sempre mantenuto uno stretto legame: «La géographie, ça sert, d'abord, à faire la guerre» è il titolo di un famoso saggio di Yives Lacoste (1976). I bisogni dettati dalle necessità di studiare il campo di battaglia, organizzare strategicamente e tatticamente i movimenti delle truppe, pianificare le difese e le fortificazioni si sono quindi riflessi nella produzione di cartografie a scopi militari. 

Per la sua particolare localizzazione geografica, quale terra di confine, il Trentino è stato oggetto di particolari attenzioni da parte degli ufficiali topografi degli eserciti asburgici, italiani e francesi almeno fin dal XVIII secolo; gran parte delle mappe prodotte, oggetto di una vera e propria diaspora archivistica per il loro valore strategico, sono ora ospitate negli archivi militari e civili delle grandi capitali europee. 

In questa sezione, si presentano alcune delle rare – e per questo ancora più preziose – cartografie militari rimaste custodite negli enti archivistici locali. La selezione compiuta permette di presentare l’evoluzione delle tecniche e delle prassi cartografiche: dalle mappe militari settecentesche asburgiche con prospettiva a volo d’uccello, alle carte topografiche sette-ottocentesche di elaborazione francese, frutto dei rilievi compiuti durante le campagne belliche napoleoniche o da reconnaissance e operazioni di spionaggio oltreconfine. Di particolare interesse sono le mappe tattiche usate dagli eserciti del Regno d’Italia e dell’Impero Austro-Ungarico durante la Prima Guerra Mondiale, che costituisce un vero spartiacque nella produzione cartografica a fini bellici, grazie alle nuove possibilità offerte dagli sviluppi tecnologici.


06/05/2020