Cartografia gentilizia
Grazie ai suoi pregi stilistici, la produzione cartografica di origine gentilizia costituisce un rilevante punto di partenza, ancora per larga parte inesplorato, per la costruzione della biografia dei territori trentini, in quanto unisce bellezza e qualità estetica alla profondità del contenuto informativo e scientifico.
Le carte gentilizie venivano commissionate a tecnici, chiamati periti agrimensori, con lo scopo di chiarire i confini dei possedimenti e i rapporti giuridici con i confinanti, prevenire dispersioni e usurpazioni del patrimonio, o semplicemente per razionalizzare e visualizzare la conoscenza dei beni e degli ambiti giurisdizionali e per rappresentarli in modo scientificamente attendibile.
La varietà della committenza e dei fini spiega la mancanza di omogeneità nelle caratteristiche delle mappe. Colpisce in molti casi la precisione e il dettaglio minuzioso delle raffigurazioni e la puntualità delle informazioni che ne derivano. Disegni e simboli grafici convenzionali, potenziati dalle variazioni sulla scala cromatica e dall’uso del tratto di contorno, servono ad esempio a differenziare i diversi tipi di colture all’interno degli appezzamenti, mentre riprese a volo di uccello ci restituiscono la maglia poderale degli edifici padronali e delle pertinenze agrarie con le rispettive caratteristiche estetiche e funzionali. Le fattezze decorative e la finezza estetica e cromatica dei manufatti ne esaltano il potenziale comunicativo e in molti casi lasciano trapelare anche la loro finalità auto-celebrativa, di legittimazione e comunicazione del proprio potere e delle proprie ricchezze da parte dei possidenti. Quasi un’istantanea sullo stato di fatto e di salute delle proprietà fondiarie.
06/05/2020