Sanctus a tre voci (Tr89, 244v-245r)
Sono numerose, soprattutto nei codici trentini di compilazione più recente, le composizioni dell’Ordinarium Missae basate su tenores di provenienza gregoriana; alcune di queste – come il Sanctus in esame – presentano addirittura il tenor scritto con la notazione quadrata nera propria del canto gregoriano (al posto della consueta notazione mensurale bianca delle altre voci).
La voce superiore di questo Sanctus anonimo è dunque un sapiente contracantum al cantus firmus gregoriano, ed è ricca di sincopi e di volatine, mentre la voce di contratenor si configura come voce accessoria di riempimento, con un anadamento poco melodico, a salti, che ha la sola funzione di completare l’armonia.
Ne deriva comunque una solida costruzione formale, ben strutturata, con frequenti ritorni del materiale melodico, spesso però armonizzato in modo nuovo o variato.
L’esecuzione è affidata a Giulia Gabrielli (superius), Roberto Gianotti (contratenor), Marco Gozzi e Salvatore De Salvo (tenor a note uguali).