Victime paschali laudes (sequenza a tre voci; Tr90, 293v-294r)
È la sequenza per la solenne Messa di Pasqua. Secondo un manoscritto di Einsiedeln autore del testo sarebbe Vipone (o Wipo, 1000-1046), cappellano degli imperatori Corrado II e Enrico III. La vivacità drammatica della sequenza (in particolare i versetti 3a e 3b, con il dialogo tra Maria Maddalena e i fedeli) diede spunto a vari drammi liturgici medioevali. La forma poetica è caratterizzata da rime e assonanze:
1. Victimae paschali laudes
immolent Christiani.
2a. Agnus redemit oves:
Christus innocens Patri
reconciliavit peccatores.
2b. Mors et vita duello
conflixere mirando:
dux vitae mortuus, regnat vivus.
3a. Dic nobis, Maria:
quid vidisti in via?
Sepulcrum Christi viventis,
et gloriam vidi resurgentis:
3b. angelicos testes,
sudarium et vestes.
Surrexit Christus spes mea:
praecedet suos in Galilaeam.
4a. Credendum est magis
soli Mariae veraci
quam Iudaeorum turbae fallaci.
4b. Scimus Christum surrexisse
a mortuis vere:
tu nobis, victor Rex, miserere. |
1. Alla Vittima pasquale
i cristiani offrano inni di lode.
2a. L'Agnello ha redento il suo gregge:
Cristo innocente
ha riconciliato al Padre i peccatori.
2b. Morte e Vita hanno combattuto
in un duello prodigioso, il Signore
della vita era morto: ora è vivo e trionfa
3a. "Raccontaci, Maria:
che cosa hai visto lungo il cammino?".
"Ho visto il sepolcro del Cristo vivente
e la gloria del Cristo risorto;
3b. ho visto gli angeli suoi testimoni,
il sudario e le vesti.
È risorto Cristo, mia speranza:
precede i suoi in Galilea".
4a. Si deve prestare maggior fede
a Maria, la sola testimone della verità,
più che alla folla ingannatrice dei Giudei.
4b. Noi sappiamo che Cristo è risorto
dai morti realmente:
tu, Re di vittoria, abbi pieta di noi. |
Il codice Tr90 tramanda due diverse intonazioni a tre voci di questa sequenza. In quella qui proposta mancano tre versetti, che sono stati integrati con la melodia gregoriana tratta da un coevo codice di area trentina. Nel Quattrocento si cantava ancora il versetto antiebraico 4a, poi abolito da Pio V, che nel Messale postconciliare del 1570 volle che fosse omesso.
I canti sono eseguiti dal Gruppo vocale da camera
Il Virtuoso Ritrovo di Trento.
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