Giardino di Palazzo Malfatti Azzolini

Ala, piazza S. Giovanni 13

[ Fig. 1. Vista del giardino con la fontana, il sistema di aiuole di bosso e rose e la voliera sullo sfondo. Foto di Claudio Clamer]

Condizione giuridica: proprietà privata

Uso attuale: giardino di residenza

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Nel cuore della “Città di velluto”, sulla centralissima piazza San Giovanni, affaccia un prestigioso edificio sorto agli inizi del XVIII secolo attraverso l’accorpamento di più corpi di fabbrica minori.

Il palazzo, inizialmente di proprietà della famiglia Gresta, fu acquistato nel 1883 dai Malfatti, che apportarono varie modifiche alla struttura esterna e interna, occupandosi anche del rapporto tra l’immobile e lo spazio verde annesso. Come testimoniano diverse fotografie storiche, realizzate da Giovanni Battista Unterveger e da altri fotografi di spicco del Trentino del tempo (fig.2), datano a questa fase gli interventi che trasformano un semplice terreno coltivato, stretto e allungato, in un giardino romantico racchiuso entro alte mura. Dagli anni Settanta del Novecento il complesso è proprietà della famiglia Azzolini, che all'area verde dedica costanti cure e attenzioni.

Vi si accede attraversando l'androne e la corte, conclusa da una cancellata sormontata da un panoramico ballatoio. A fianco si conserva l'elegante serra in ferro e vetro, che funge anch'essa da elemento di transizione (fig.3).

Le numerose aiuole curvilinee fiorite ben si integrano agli spazi erbosi, alle piante esotiche (ginkgo, cedri del Libano) e agli imponenti alberi ormai secolari (frassini, magnolie, cipressi neri).

Un lungo tunnel di rose, delimitato da siepi di bosso in forma, giunge all'accesso secondario sul fondo, dove un belvedere accessibile con una ripida scaletta consentiva, un tempo, di affacciarsi sulla campagna coltivata intorno.

Agli aspetti naturalistici si aggiungono diverse architetture da giardino risalenti al tardo Ottocento, quali la fontana, con vasca rotonda circondata da siepi di bosso disposte a raggiera, una voliera, con pavimentazione in lastroni e grazioso padiglione esagonale decorato all'esterno, e un secondo ricovero per i volatili, di dimensioni più ridotte, costruito attorno al tronco di un cedro. Altri elementi di notevole interesse sono il laghetto, ormai in disuso, con ponticello e ricovero per gli animali acquatici, il belvedere con ghiacciaia sottostante e la piscina: esposta a sud e addossata al muro perimetrale della proprietà, questo insolito manufatto è costituito da una vasca rettangolare con spogliatoio adiacente.

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Per approfondimenti: Parchi e giardini storici in Trentino: tra arte, natura e memoria

parte di: Monumenti verdi

05/04/2017