Invisibili generazioni

Il compito di recuperare il futuro

Presentiamo questa volta il punto di vista di nonna Paola, perno della famiglia protagonista della commedia Invisibili Generazioni di Carolina De La Calle Casanova per la compagnia Elementare Teatro. Ad interpretare l’anziana ed agguerrita signora l’attrice Paola Tintinelli.

Legatissima ai nipoti Davide e Marco, Paola ha cresciuto i due ragazzi a seguito di un incidente stradale che si è portato via sua figlia Claudia ed il cognato. Anche il marito di Paola è scomparso, ma a volte lei si scorda della sua assenza fisica e vaga nel presente cercandolo, anche per le strade, chiamando il suo nome; questo accade a causa di una malattia che lentamente sta avanzando e che contribuisce a creare nella sua testa confusione e voragini di vuoto.

Nonostante questo Paola rimane una donna coraggiosa e forte, determinata a sostenere nelle proprie scelte Davide, il nipote che ha scelto di andare a Berlino per vedere realizzato il suo sogno professionale e, proprio per aiutarlo ad avere maggiore stabilità, gli invia dei soldi per pagarsi l’affitto e, magari, acquistare qualche biglietto aereo per tornare in Italia a trovarla.

Paola sprona anche Marco, il nipote che vive con lei, a cercarsi un lavoro, incalzandolo nel desiderio di vederlo maggiormente tenace e risoluto nell’affrontare un presente difficile e spesso frustrante. Proprio Marco è il nipote che sta vicino a nonna Paola nell’avanzare della malattia e, sarà lui, a ritenere necessaria l’assunzione di una badante, Alina, per sostenere l’anziana nelle sue attività quotidiane.

Il rapporto che si instaura tra Paola, Marco e Alina costringerà il pubblico ad interrogarsi circa gli stereotipi che aleggiano attorno alle persone “straniere”; pregiudizi che riescono, talvolta, a crollare grazie a comprensione ed analisi della realtà dei fatti, dei rapporti nati e cresciuti e mutati in affetto.

Per scoprire maggiori dettagli sulla storia vi aspettiamo a teatro!

Ecco in anteprima il monologo di Nonna Paola:

“Cinque, cinque, cinque... Mi sono scordata quello che dovevo dire.

La mia badante dice che devo associare un numero ai pensieri che faccio, concentrarmi sul numero giusto e il pensiero verrà da sé. E’ un esercizio che ha trovato nei suoi libri, quella cretina.

Cinque... cinque…

La mia presentazione! Mi chiamo Paola, sono vedova, mia figlia e suo marito sono morti in un incidente d’auto...

Posso dire il numero 9? Mi ero preparata per il pensiero numero 5, la presentazione, ma oggi è tutto il giorno che penso al 9. Posso?

Grazie.

Siamo stati stupidi. Non solo noi che siamo qui a condividere i problemi della nostra malattia, dico noi vecchietti, adulti in generali.

Siamo stati stupidi. Non so voi, ma mio marito ed io ci siamo fatti il culo per dare un futuro ai nostri figli; la casa, il cibo buono a tavola, gli studi, la domenica insieme. E loro hanno continuato questa strada, superando noi. Le vacanze, la macchina, il Natale pieno di regali, si parlava di risparmi! Vestiti sempre nuovi, il lavoro che bene o male c’era, che bene o male non mancava mai. Guardo le foto dell’album di famiglia, dicono che fa bene alla malattia ripercorrere il proprio passato in ordine cronologico e raccontarlo, ecco, le guardo e penso: come stavamo bene! C’erano i problemi certo, quelli non mancano mai, ma stavamo bene, c’era fiducia, c’era non so, voglia di alzarsi il mattino, ecco.

E poi cosa è successo dopo? Perché i nostri nipoti non hanno continuato questa strada? Quando si è fermato tutto?

E non ditemi che li abbiamo cresciuti troppo bene, che io qualche sberla l’ho data, ai miei figli e ai miei nipoti. E non ditemi che non abbiamo lottato per i nostri diritti perché di politica ne abbiamo mangiata tanta in questi anni.

Abbiamo sorriso troppo? Ci siamo scordati di dire “No”? Ci siamo rilassati? Non riesco a capire. Mi viene solo da pensare che siamo stati stupidi perché mentre eravamo felici - chi più e chi meno - abbiamo perso la cosa più importante, l’unica che conta: il domani.

I miei nipoti hanno paura. Si fanno domande: chi sono io? Come farò? Ne vale la pena? E sono arrabbiati con noi, con loro stessi... Si sentono di quelle cose al telegiornale...

La mia badante dice che bisogna darsi un compito, qualcosa da fare per tenersi occupati e non farsi mangiare da questa malattia. Ecco, io un compito adesso ce l’ho. Voglio recuperare il domani e darlo ai miei nipoti.

Grazie.”

Ecco dove puoi venire a vedere lo spettacolo e incontrare nonna Paola 

  • Giovedì 22 marzo 2018 ore 21 Teatro Comunale di Tesero.
  • Venerdì 23 marzo 2018 ore 21, Auditorium Comunale di Lavis.
  • Sabato 24 marzo 2018 ore 21, Centro Culturale Locca di Concei di Ledro.
  • Domenica 25 marzo 2018 ore 21, Teatro Monte Baldo di Brentonico.

La prevendita dei biglietti è aperta attraverso il portale web www.primiallaprima.it oppure presso gli sportelli delle Casse Rurali del trentino convenzionate. Biglietti in vendita a prezzi molto popolari!

Se volete avere informazioni sulle repliche scolastiche dello spettacolo, i laboratori didattici e gli incontri con gli artisti segui la pagina Facebook di Invisibili Generazioni oppure il profilo Instagram di Elementare Teatro. Ecco il link alla pagina Facebook:  https://www.facebook.com/InvisibiliGenerazioniProject/

Stay tuned!

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19/03/2018