La Pace come valore fondante del Centenario

In questa prospettiva il Trentino commemora la fine della Grande Guerra e guarda al presente  

[ Museo dell’Aeronautica Gianni Caproni, Trento]

La parola chiave è commemorare e non celebrare. E se si preferisce portare al centro l’idea di celebrazione, il filo conduttore non può che essere quello della Pace. La Pace come bene costitutivo e fondante della società, e non più vista come condizione che subentra alla cessazione delle ostilità ma come stato di Pace che si alimenta del suo stesso essere tale. È in questa prospettiva che la Provincia autonoma di Trento si accosta alla chiusura del Centenario della Grande Guerra 1914 – 1918.

Lo fa a tutto tondo con una serie di iniziative che spaziano dalle mostre ai convegni, dalle pubblicazioni alle performance teatrali, dai reading a una serie di eventi che riflettono su tale tema. In tutto questo si inserisce anche l’Adunata Nazionale Alpini 2018 – 100 anni dalla fine della Prima Guerra Mondiale, che si svolgerà a Trento tra l’11 e il 13 maggio.

Il Trentino porta impresse sul  suo territorio le cicatrici della Grande Guerra, il “sistema fortificato” una fra le più importanti concentrazioni di sistemi difensivi realizzati dall'Impero austro-ungarico tra la seconda  metà dell’Ottocento e gli inizi del Novecento. Il ruolo emblematico  della “Rete dei forti” come memoria capace di generare frutti di Pace per il contemporaneo è stato di recente suggellato con il "Marchio del Patrimonio Europeo” assegnato al Forte di Cadine attorno a due progetti: il Sentiero della pace e la fine del conflitto. Forte Cadine diventa così il simbolo di tutte le altre realtà che compongono il sistema fortificato.

Ma ci sono diversi altri luoghi che nella nostra Provincia sono custodi di memoria: a Rovereto il Museo storico italiano della guerra propone Alpini al fronte. Immagini dall'Archivio fotografico del Museo della Guerra, la mostra che ripercorre i luoghi simbolo della guerra combattuta dalle truppe alpine tra il 1915 ed il 1918: dai monti dell’Ortles e del Tonale all’Adamello, dal Pasubio all’Ortigara, dalle Tofane alle Dolomiti di Sesto, dal Pal Piccolo al monte Nero. Un percorso per immagini scandito dalle testimonianze dei combattenti, tratte dalle pagine di diari e lettere.

Anche le Gallerie di Piedicastello approfondiscono il tema della Grande Guerra con L'ultimo anno: 1917-1918, la mostra che racconta le ultime fasi del conflitto sul fronte italo austriaco viste da due prospettive: quella dei soldati e quella dei civili.

Ai luoghi che istituzionalmente si occupano di storia e di memoria, in occasione del Centenario si aggiungono altri musei e istituzioni, di particolare interesse, quali la Manifattura di Rovereto che offre a piano terra un ampio spazio espositivo, una sorta di basilica a tre navate con pilastri in pietra. Curata dal Laboratorio di storia in collaborazione con il Museo civico di Rovereto, l’iniziativa propone un focus su “soldati e prigionieri” inseriti nel più ampio contesto delle famiglie. Va ricordato che nello sviluppo della storia della Manifattura si inserisce anche un frammento di storia della guerra, quando le tabacchine con lo sfollamento furono costrette all’esilio e a lavorare nelle manifatture dell’Impero. Ritornarono al termine del conflitto.

Anche il Castello del Buonconsiglio si inserisce nelle commemorazioni con due nuovi allestimenti. Il primo nel Torrione d’Augusto, già Sala della Vittoria, con una sala dedicata alla poliedrica figura di Battisti: uomo, geografo, giornalista, storico, e politico europeista. In Castelvecchio, invece, due nuove sale multimediali intitolate alla gente trentina proporranno un focus sulla storia del Trentino dalle origini fino alla prima guerra mondiale, dando importanza al periodo retico, a quello romano, alla cristianizzazione, alla storia del principato  vescovile,  e ancora al Concilio di Trento sino al 1918 con l’annessione all’Italia. Durante il week end dell' adunata degli alpini  la Fossa dei Martiri  sarà aperta con ingresso libero da via della Cervara. Naturalmente  rimane il percorso battistiano nel castello ( prigioni, tribunale e  fossa).

Un’altra novità strettamente collegata all’Adunata degli alpini, riguarda Torre Vanga dove sarà allestita un’esposizione che racconta le vicende del Corpo degli Alpini attraverso oggetti e con il racconto dei momenti che maggiormente ne hanno segnato la storia.

Da mettere in luce anche il progetto Guerre e Pace. 1918-2018 con cui il MAG di Riva del Garda concentra l’attenzione sul centenario della fine della Prima guerra mondiale, proponendo un ciclo di mostre e ampliando le opportunità di visita dei forti del monte Brione ubicati lungo il Sentiero della Pace. In questo ambito sono tre le esposizioni: NO war, no peace (fino al 4 novembre), Kriegsmaler. I fratelli Stolz (fino all’1 luglio). Il 16 giugno, poi, sarà inaugurata Paolo Ventura. Racconti di guerra.


11/04/2018