Magistrati e pittori: i Trentini a Milano in età romantica

Si conclude martedì 5 febbraio al Buonconsiglio il ciclo di conferenze dedicate al "Riposo durante la fuga in Egitto"  

[ Castello del Buonconsiglio]

Nell'età della Restaurazione (1815-1848) a Milano si trasferirono numerosi trentini, chiamati a ricoprire posti chiave nell’amministrazione politica, giudiziaria e culturale della Lombardia asburgica: magistrati (in primis Antonio Mazzetti, Antonio Salvotti e Paride Zajotti), letterati (Andrea Maffei), funzionari pubblici - come Carlo Giusto Torresani, direttore generale di Polizia dal 1822, ma anche reggente (1846-1848) del Teatro della Scala - e consiglieri di governo, come Ferdinando de Dordi.

Molti di loro, raffinati cultori delle “arti belle” e frequentatori degli studi degli artisti (da Hayez a Palagi, da Molteni a Canella) e delle esposizioni milanesi, divennero protettori e committenti di alcuni giovani provenienti dal Tirolo italiano, iscritti all'Accademia di Brera, come Ferdinando Bassi e Giacomo Micheli, che trovarono nella pittura di Francesco Hayez impareggiabili modelli di studio.

Di questo tema Salvatore Ferrari parlerà martedì 5 febbraio alle 17 al Castello del Buonconsiglio nell'incontro conclusivo del ciclo di conferenze dedicate al "Riposo durante la fuga in Egitto"  

Salvatore Ferrari - storico dell'arte

04/02/2019