Moving beyond inclusion

Oriente Occidente va "oltre i limiti. Quando la danza incontra la disabilità"

Moving beyond inclusion: l’incontro e l’integrazione della disabilità. Si muove deciso in questa direzione il festival Oriente Occidente che per l’edizione 2017 ospita in cartellone anche spettacoli e workshop con danzatori diversamente abili. Ma non c’è solo questo: da pochi giorni è online il primo portale in Italia sulla danza inclusiva che mette in rete e unisce le varie realtà territoriali attive in questo campo, fornendo contestualmente informazioni sulle possibilità di workshop e di formazione. Il progetto si attua con l’appoggio del network #unlimited Italia e il supporto dell’Assessorato alle Politiche Sociali e dell’Assessorato alla Cultura della Provincia autonoma di Trento

Quello della danza inclusiva è del resto uno dei fili conduttore dell’edizione 2017 di Oriente Occidente , che animerà Rovereto dal 30 agosto al 10 settembre.

“Integrare ballerini normodotati e ballerini con disabilità creando un linguaggio comune, partendo dal presupposto che questo particolare tipo di danza non vede i corpi ‘diversi’ come limitazioni, ma come opportunità per scoprire e valorizzare nuove estetiche”: questo l'obiettivo dell'iniziativa di cui è direttore artistico Lanfranco Cis.

Moving beyond inclusion, seconda fase di un progetto biennale - cofinanziato dall’Unione Europea - sulla danza inclusiva, vede il Festival Oriente Occidente referente dell’iniziativa per l’Italia e che si avvale della collaborazione di cinque realtà attive in questo particolare campo. Si tratta di Candoco Dance Company (Regno Unito), Producentbyran Goteborg Danskompaniet Spinn (Svezia), Croatian Institut for Movement and Dance (Croazia), Tanzfähig Berlin (Germania) e BewegGrund (Svizzera).

In cartellone vi sono infatti spettacoli nei quali danzatori normodotati ballano ed interagiscono con colleghi con disabilità. È il caso di Michela Lucenti e Balletto Civile, che il 31 agosto all’Auditorium Melotti proporranno in prima assoluta Bad Lambs, una coproduzione di Oriente Occidente; e di Yasmeen Godder e di Trisha Brown della Candoco Dance Company, che sempre al Melotti il 9 settembre metteranno in scena Face in, una prima assoluta coprodotta dal Festival, and Set and Reset/Reset.

Una preziosa occasione, rivolta a ballerini abili e con disabilità, di riunirsi, sperimentare tecniche e condividere pratiche ed approcci di danza inclusiva è offerta dagli workshop. Dal 5 al 7 settembre il CID ospita Candoco Dance Company Lab, tre giorni di formazione condotta da Adam Gain e Tanja Erhart. Il testimone passa, dall’11 al 15 settembre, a Rovereto Choreographic Lab, che negli spazi del CID e dell’Urban Center proporrà – come suggerisce il nome – un laboratorio con i coreografi Chiara Bersani, Michael Turinsky ed Anouk Llaurens rivolto a partecipanti provenienti da Regno Unito, Germania, Italia, Svezia e Svizzera.

Un significativo riconoscimento al prezioso lavoro portato avanti da Oriente Occidente a favore dei disabili arriva dal British Council, realtà che si occupa di promuovere le relazioni culturali in Italia e nel mondo. In una mail inviata agli organizzatori del Festival l’ente britannico riconosce il Festival “un punto di riferimento in Italia per i percorsi formativi di danza integrata tra persone abili e con disabilità”.


04/08/2017