Palazzo Alberti Colico: le decorazioni

Una ricerca di armonia e bellezza che si unisce alla pittura e alla scultura

[ Mattinata FAI di inverno - 3 uC Rosmini - 2018 ]

Arianna B., Lucia e Alice ci fanno notare come le decorazioni delle due parti del Palazzo siano di diversa tipologia, comune è l’uso dell’affresco.

L’affresco è una tecnica di pittura murale che permette di conservare nel tempo le raffigurazioni pittoriche, eseguite su intonaco fresco; i colori in polvere, ricavati da sostanze vegetali vengono mescolati ad acqua, sabbia e calce, asciugandosi si legano all’intonaco in modo permanente.

La decorazione del tardo Quattrocento, limitata alla facciata sinistra, è più vistosa. La tipologia è quella che si definisce “a finta tappezzeria”, che qui sviluppa il motivo della “pelta” con elemento vegetale bianco all’interno, su sfondi di colore diverso.

Le studentesse ci spiegano che la “pelta”, nell’antica Grecia era uno scudo piccolo e leggero, di forma ellittica, usato dai fanti in battaglia; le “pelte” unite sulla facciata, creano un effetto di grande efficacia decorativa, altro richiamo alla classicità.

Tra queste decorazioni spiccano alcuni stemmi di famiglie proprietarie.

Nella porzione di facciata a destra, le decorazioni sono geometriche, con alternanza di motivi a punta di diamante e sfere marmorizzate. I fregi, superiore ed inferiore alle due monofore e alla bifora al primo piano, sono originali e raffinati.

Gli unici elementi unificanti delle due porzioni, sono nella parte più alta dell’edificio, il fregio e gli affreschi sotto la gronda; il fregio presenta vivaci figurazioni ripetitive di colore chiaro, che spiccano su sfondo blu, ispirandosi alle decorazioni a “grottesca”: successione di vasi, esseri mostruosi, motivi vegetali, putti, cavalli marini e delfini.

Si ritiene che il fregio sia opera del pittore vicentino Marcello Fogolino, che visse per molto tempo a Trento. Suoi dipinti sono presenti al Castello del Buonconsiglio, sulla facciata di Casa Cazuffi in Piazza Duomo ed in altre dimore d’epoca in Trentino. La vita dell’artista, da ricerche fatte, sembra sia stata molto avventurosa, molti i punti oscuri, ad esempio, sarà vero l’assassinio di un barbiere, durante la presenza in Friuli, con il fratello Matteo? Dopo le accuse, la fuga e la ricerca di un rifugio, proprio a Trento, per sottrarsi al processo.

Certo è che svolse attività di informazione, militare e politica, per la Repubblica di Venezia, in cambio di salvacondotti, che consentivano a lui ed al fratello di rientrare in Veneto, in particolare a Vicenza, città di nascita.

Al fregio si sovrappongono teste a monocromo (pittura eseguita in chiaro scuro di un solo colore), di profilo, di pregevole fattura, si possono riconoscere figure imperiali maschili e femminili, che indicano un interesse per l’antichità classica.

Altri autori del ciclo rinascimentale, oltre al Fogolino, sembrano essere, Romanino nato a Brescia e Dosso Dossi della provincia di Modena.

(Classe 3^ uC del Liceo Antonio Rosmini di Trento nell'ambito del progetto "Apprendisti Ciceroni")

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06/02/2019