Museo ladin de Fascia

Espone le collezioni etnografiche dell’Istitut cultural ladin ordinate secondo precisi criteri logici e dedicate ai diversi aspetti della civiltà ladina fassana

Museo Ladino di Fassa

Il Museo Ladino di Fassa narra, attraverso le testimonianze della cultura materiale e immateriale, il processo di formazione della comunità ladina, caratterizzata da una propria lingua e da una storia particolare. Partendo dai primi ritrovamenti archeologici per giungere fino al tempo presente, il percorso passa dalle attività produttive all’organizzazione istituzionale, dalle forme della ritualità civile e religiosa alle tradizioni popolari, senza tralasciare le espressioni artistiche contemporanee.

Ideato e progettato nelle sue linee essenziali fin dal 1979, il Museo Ladino di Fassa, dopo essere stato allestito inizialmente nel Tabià de la Pieif, all’interno dell’Istituto Culturale Ladino, ha trovato la sua sede definitiva a partire dal 2001 nell’edificio attuale, ristrutturato appositamente.

Accanto agli oggetti, uno degli aspetti più significativi nell’allestimento è costituito da un sistema di 18 punti informativi touch-screen, distribuiti lungo l’intero percorso: da qui il visitatore può accedere ad oltre 80 brevi filmati concernenti singoli aspetti dell’esposizione, con audio originale e testi in più lingue: ladino, italiano, tedesco, inglese e francese.

Completano il percorso alcuni maxi schermi che consentono di scoprire ulteriori aspetti della cultura ladina e uno spazio dedicato alla realtà virtuale.

Il progetto museale è stato concepito e curato dall’ex direttore Fabio Chiocchetti in stretta collaborazione con l’antropologo Cesare Poppi. L’allestimento e il design sono stati curati dagli architetti Weber e Winterle sotto la guida di Ettore Sottsass, mentre la grafica è di Giancarlo Stefanati.

Al Museo si lega anche il nome di Milo Manara, celebre illustratore e fumettista, che ha realizzato in esclusiva per il Museo una serie di tavole sui personaggi della mitologia fassana: la Bregostèna, la Vivèna, la Stria e il Salvan.

Accanto alla Sede centrale, inaugurata nel 2001, il museo si articola nelle Sezioni sul territorio, formando un vero e proprio percorso etnografico attraverso l’intera vallata.

Il Museo dispone di una Sala Multimediale utilizzata per eventi e per le attività didattiche proposte dai Servizi educativi, nonché di un bookshop e museumshop con oggetti di qualità e gadgets esclusivi.

Nelle sale e nelle sezioni è esposta una parte importante delle collezioni etnografiche del Museo, accanto a immagini d’epoca e brevi filmati tematici che illustrano l’uso e il contesto degli oggetti esposti, frutto di oltre quarant’anni di ricerca e raccolta sul campo.  

Fonte:https://www.istladin.net/



visitabile: sì | adatto a: famiglie - scuole | accessibile a persone con disabilità

apertura

Note sull'accessibilità del sito

Visita per la persona con disabilità e il suo accompagnatore gratuita
(È necessario mostrare all’ingresso una documentazione che testimonia la propria patologia, soprattutto se si tratta di una disabilità sensoriale o cognitiva)
È bene avvisare in precedenza in caso di visitatori con disabilità.

Possibilità di sosta nell’ampio parcheggio del Museo. La struttura si sviluppa su 3 piani. Nei servizi igienici indicati presenza di maniglioni di sostegno su entrambi i lati del wc.

Rilevazioni eseguite dal personale della Cooperativa HandiCREA


a cura di Istitut cultural ladin Majon di Fascegn