Palazzo de Maffei

Edificio edificato a metà del 1600, è composto da due case disposte ad angolo

[ Pro Loco Lavis]

La facciata del palazzo è opera dell’architetto Carlo Caminada che compì un radicale rifacimento dopo il terribile incendio del 1792. Il palazzo è composto da due case disposte ad angolo. Quella più a est, che sovrasta l’androna dell’ultima salita del Pristol, detta androna del travai, conserva ancora sulla facciata rivolta verso il rione del Pristol, la bellissima bifora cinquecentesca che purroppo nell’ultimo restauro ha inspiegabilemnte perso l’artistica inferriata.
Sulla facciata rivolta verso la piazza, in una piccola nicchia, è un bellissimo affresco del XVII secolo, rappresentante la Sacra Famiglia con Santa Dorotea offerente alla Madonna con Bambino un cesto di rose e mele; sullo sfondo si vede San Giuseppe. La facciata sud dell’edificio è scandita dalle grandi finestre con cornice e frontone semicircolare in pietra bianca. Una delle finestre al secondo piano, in prossimità della decorazione a finti conci d’angolo, presenta una piccola veranda detta finestra di cortesia, costruita con vetro e ante apribili, viene adoperata come una sorta di serra che funge da filtro durante l’inverno e dove si usa tenere piante e fiori. L’ampio portale permette l’accesso al cortile interno della casa, dal quale tramite un’articolato porticato si accede all’antico caseggiato denominato Ronch, contraddistinto da pittoreschi scorci di case dai chiari caratteri rurali.
Il palazzo è nominato ancora nel 1642 come “domus Maffea penes plateam, locus Juris” (casa Maffei presso la piazza, sede del Vicario). Da un contratto datato 1667 sappiamo che la parte settentrionale del palazzo fu parzialmente edificata su progetto del capomastro Giovanni Barchetti, il quale non avendo terminato l’edificio nei tempi concordati con il nobile Giovanni Maffei, veniva da quest’ultimo privato dell’incarico che fu riaffidato al capomastro Giovanni Battista Riz.
Attorno al 1780 il palazzo fu acquistato dalla famiglia del Rio. Fu in gran parte ricostruito, su progetto di Carlo Caminada da Brienno di Como, da Bartolomeo del Rio dopo l’incendio del 1792. Bartolomeo dal Rio assunse il ruolo di postiglione, dopo la morte dell’oste Giorgio Botschinger avvenuta nella prima invasione francese del 1796.

fonte Pro Loco Lavis
adatto a: bambini - adulti

apertura

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Note sull'accessibilità del sito

Il palazzo si sviluppa su più piani, ma solo il primo viene utilizzato per l’organizzazione di eventi e concerti. Ampio cortile sul retro.

Rilevazioni eseguite dal personale della Cooperativa HandiCREA