Piaceri musicali in casa Thun

Giovedì 22 ottobre 2020, ore 17.00, intervengono Antonio Carlini (storico della musica) e Simone Vebber (organista e clavicembalista)

Clicca qui per vedere la registrazione (inizio: min. 3:04)

Gli ampi spazi degli antichi castelli e palazzi hanno permesso la conservazione di un’infinità di oggetti, manufatti e arnesi superati, nel tempo, da nuove invenzioni, costumi, mode. Il loro ritrovamento e studio attento permette oggi la ricostruzione di consuetudini, abitudini di vita, gusti, consumi quotidiani altrimenti persi. Fra le tante pratiche di vita di cui ogni ‘casa’, ‘castello’ o ‘palazzo’ è custode ritroviamo pure la musica, ancora oggi ‘arredamento’ abituale delle nostre abitazioni. Nell’era pre-discografica, la musica viveva solo attraverso la pratica quotidiana, alla quale molti componenti le casate venivano avviate sin dall’infanzia. Strumenti e partiture sono quindi gli ‘oggetti’ capaci di testimoniare concretamente tali abitudini. Così nelle ‘case’ dei conti Thun.
Non si tratta, ovviamente, di archivi ‘professionali’ come quelli di un Teatro, di una Filarmonica, un’Accademia, un’Orchestra, preziosi sì, ma un po’ imbalsamati da una funzionalità prevedibile e generalistica, dovendo accogliere i ‘desiderata’ di tutti. Qui siano di fronte alla biblioteca di una famiglia nella quale si rispecchiano le necessità, i gusti e i piacere dei singoli componenti. Le ‘necessità’, innanzitutto, formative dei figli che dovevano iniziare la loro istruzione di base applicandosi a strumenti ‘da interni’ come il pianoforte, il violino, l’arpa, la cetra o, al massimo, al flauto; le pratiche quotidiane individuali effettuate soprattutto dal mondo femminile della casa; il repertorio ‘sociale’ da esibire durante le feste, i balli, nei ritrovi collettivi salottieri; le raccolte squisitamente personali, ricevute magari in dedica da qualche compositore.
In questo percorso che, purtroppo, ha perso materialmente il primo grande arco temporale dal Seicento a quasi tutto il Settecento, ritroviamo quindi i gusti dei singoli verso questo o quell’autore; le curiosità e attenzioni continue alle novità sia locali che internazionali; i cedimenti alle mode con l’abbonamento a riviste musicali italiane, francesi o tedesche e il passaggio dalle sonate (settecentesche), alle canzonette del Novecento. Accanto poi alla ‘grande musica di Mozart o Liszt, ecco comparire inaspettatamente le passioni politiche della famiglia con l’Inno di Garibaldi, notato frettolosamente su alcuni fogli assai consumati dall’uso.

Nel corso della serata sarà proposto l'ascolto di alcuni brani eseguiti da Simone Vebber, tratti da spartiti conservati nella Biblioteca Thun.

Per maggiori informazioni sulla Biblioteca della famiglia Thun visita il mini-sito dedicato


23/10/2020