Credo Cardinalis a tre voci (Tr87, 235v-238r)

Il Credo cosiddetto ‘Cardinalis’ (del Cardinale) è una celebre intonazione del lungo testo del Credo, da cantare durante la Messa, che fu inventata in Francia (probabilmente ad Avignone) agli inizi del Trecento, nello stile che ebbe poi una grande fortuna in tutta Europa, chiamato canto fratto (cantus fractus). Questa intonazione consiste in una linea melodica scritta con notazione mensurale (che dunque indica con precisione i valori delle note, al contrario del canto gregoriano che allora era eseguito a valori essenzialmente uguali), però pensata già per essere accompagnata da una seconda voce, eseguita estemporaneamente dai cantori. La diffusa la prassi di cantare super librum (chiamata anche biscantare o discantare, organizare, tenere organum, secundare, succinere) è testimoniata sia dai libri liturgici, sia da fonti cronachistiche e letterarie. La melodia base del Credo Cardinalis era conosciuta a memoria da tutti i cantori del Tre, Quattro e Cinquecento.

Nella versione del codice Tr87 la melodia trecentesca del Credo Cardinalis è posta nella voce acuta (dove è citata letteralmente, sia come intervalli melodici sia come ritmo), amplificata e incorporata nella polifonia d’arte attraverso l’accompagnamento di due voci gravi senza testo (tenor e contratenor), che la rendono stilisticamente accettabile per un ascoltatore quattrocentesco.

L’intonazione è fatta secondo la consueta prassi dell’alternanza: un versetto ai tre cantori (in polifonia) e un versetto alla schola gregoriana (il chorus che canta all’unisono). Il codice, a differenza di quanto avviene in altri casi, riporta integralmente anche i versetti monodici, permettendo di eseguire integralmente il pezzo leggendo dal manoscritto.

I canti sono eseguiti dal Gruppo vocale da camera Il Virtuoso Ritrovo di Trento.