Ave mundi spes Maria / Gotes namen fahren wir (mottetto a otto voci; Tr89, 233v-234r)

È l’unico componimento ad otto voci di tutta la raccolta trentina: un organico eccezionalmente ampio che dimostra la grande maestria compositiva dell’ignoto autore, presumibilmente attivo nella corte Tirolese di Innsbruck. Si tratta di un mottetto il cui testo versificato (presente prevalentemente nelle due voci superiori) è derivato in parte da una sequenza in onore di Maria:

Ave, mundi spes, Maria,
ave mitis, ave pia.
[Ave virgo, mater Christi]
que sola meruisti
esse mater sine viro
genuisti more miro.
Angelorum imperatrix,
miserorum [consolatrix],
consolare peccatorem
peccatis nunc sedentem.
Ave Maria, speranza del mondo,
ave mite, ave pia.
Ave Vergine, madre di Cristo,
che, unica, meritasti
di essere madre senza uomo
e generasti in modo straordinario.
Imperatrice degli angeli,
consolatrice dei miseri,
consola il peccatore
che ora si è abbassato a peccare.

L’inizio del pezzo è rappresentato da tre brevi duetti che ripetono lo stesso materiale melodico, ma hanno testi diversi (ciascuno intona un verso che inizia con ‘Ave’). Dal quarto verso in poi entra in gioco il cantus prius factus, ossia la citazione dal celebre Leise tedesco In Gottes namen fahren wir, che circola fra tutte le voci gravi.

Il termine Leise è forma contratta e abbreviata dell'invocazione Kyrie eleison (Signore pietà), una delle poche espressioni rimaste in greco nella Messa latina; il nome è attribuito ad una forma musicale strofica diffusa nei paesi di lingua tedesca sin dal IX secolo (utilizzata originariamente in litanie e processioni), nella quale compare appunto il ritornello Kyrioleis (o anche Kirleis, oppure solo Leis), che sostituisce l'invocazione greca. Le melodie, con i loro testi tedeschi, sono poi entrate in molti corali protestanti, ma la forma è di origine cattolica e rappresenta uno dei rari casi documentati di canto in volgare utilizzato nella liturgia e, cosa ancora più inconsueta, destinato ad essere cantato da tutto il popolo. Il Leise più celebre è Christ ist erstanden.

Il Leise In Gottes namen serve qui come base per una arditissima, ancorché breve, costruzione polifonica che rappresenta un solenne canto paraliturgico in onore della Vergine Maria.

L’esecuzione è affidata a Barbara Pichler (Alto I), Giulia Gabrielli (Alto II), Marco Gozzi (Alto III), Salvatore De Salvo (Tenore I), Roberto Gianotti (Tenore II), Fabio Bonatti (Tenore III), Giancarlo Guarino (Basso I) e Paolo Deanesi (Basso II).

I canti sono eseguiti dal Gruppo vocale da camera Il Virtuoso Ritrovo di Trento.