Leonel Power?, Ave maris stella (inno a tre voci; Tr92, 99v)
Il compositore inglese Leonel Power (morto a Canterbury il 5 giugno 1445) è secondo solo a John
Dunstaple nel permetterci la conoscenza dello stile inglese della prima metà del Quattrocento.
Di lui ci rimangono circa quaranta composizioni, solo sacre, ma è assi difficile distinguere tra le
attribuzioni, spesso conflittuali (lo stesso pezzo può essere attribuito a Dunstaple o a Benet).
Anche in questo caso l’attribuzione non è affatto certa.
L’inno Ave maris stella possiede un testo celeberrimo e mostra al superius la parafrasi
della tradizionale melodia gregoriana.
Qui di seguito si riporta la traduzione delle prime due strofe dell’inno, nelle quali si ricorda il
gioco di parole caro al medioevo tra AVE(il saluto dell’angelo a Maria, nuova Eva) e EVA
(colei che introdusse nel mondo il peccato originale). L’«Ave» dell’arcangelo Gabriele che annuncia la
nascita di Gesù ribalta la situazione (così come ribalta il nome) causata da Eva e riporta l’alleanza
definitiva tra Dio e il genere umano.
Ave, maris stella,
Dei mater alma,
atque semper virgo,
felix caeli porta.
Sumens illud ‘Ave’
Gabrielis ore,
funda nos in pace,
mutans Evae nomen.
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Ave, stella del mare,
Madre di Dio santa
e sempre Vergine,
felice porta del cielo.
Nell’accogliere quell’AVE
dalla voce di Gabriele,
rafforzaci nella pace,
mutando il nome di EVA.
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L’esecuzione è affidata a Marco Gozzi (superius), Roberto Gianotti (contratenor) e
Paolo Deanesi (tenor).
I canti sono eseguiti dal Gruppo vocale da camera Il Virtuoso Ritrovo di Trento.
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