Il testamento di Johannes Lupi
Il testamento di Lupi – vergato di suo pugno – è un documento importante, perché
ha permesso di confrontare la scrittura con altri codici e di conoscere meglio il
contesto e le amicizie del copista e organista del Duomo, ben inserito nella vita
musicale cittadina.
Nel testamento Lupi dà una serie di disposizioni circa i suoi benefici, gli affitti
e gli affari domestici; lascia inoltre a vari amici, a colleghi e ad istituzioni
i suoi soldi, i vestiti, alcuni oggetti preziosi ed anche libri e diversi strumenti
musicali.
Gli esecutori testamentari nominati da Lupi sono quattro celebri personaggi del
clero trentino: Johannes Sulczpach (decanus et cancellarius gloriosissimi domini
mei episcopi Tridenti), Johannes Frewlental, Johannes Zeis e Leonhardus
de Tridentum.
A fianco: prima pagina del testamento di Johannes Lupi. Archivio Capitolare di Trento,
Capsa dei Testamenti, s.s. (circa 1455).
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Gli strumenti elencati nel testamento sono un organo positivo con due mantici (che
si trovava presso la chiesa parrocchiale di Caldaro), un organo portativo, uno schaffpret (la versione a penna dello Hackbrett,
il salterio tedesco), due clavicordi, due liuti e un clavicembalo.
L'imponente collezione può far ritenere che Lupi fosse un esecutore versatile: abile
sia come tastierista che come liutista ed assai interessato alla musica profana.
Egli possedeva anche una collezione di sei libri di polifonia che lascia in eredità
alla chiesa parrocchiale di S. Maria di Bolzano. L'identità fra questi sex
libri e almeno alcuni fascicoli dei codici Tr 87 e Tr 92 è
da considerare molto probabile
Schaffpret
È il salterio tedesco a penna, di forma trapezioidale: lo strumento è spesso raffigurato
in quadri e affreschi della regione, segno della sua estrema popolarità.
Esempi di schaffpret:
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