Descrizione del Codice: Tr90
Trento, Museo Provinciale d’Arte, Castello del Buonconsiglio, ms. 1377 (Tr 90)

1453-1456

Trento

Manoscritto cartaceo di 466 cc.; cartulazione moderna a penna da 1 a 465 nell’angolo superiore esterno del recto; nella numerazione la c. 194 è ripetuta (194a, 194b); sono pentagrammate ma senza notazione le cc. 19r, 48r, 74r, 84v, 88r, 94r, 123r, 131r, 140r, 144r, 147r, 163r, 167v-168r, 175r, 180r, 183r, 190r, 194(b)v, 199r-199v, 205r, 237r, 248v, 258v-259r, 270v, 274r, 386r, 399r.

FILIGRANE: si rileva la presenza di 8 filigrane (riferimenti alle figure da Saunders 1989=S, la datazione, se non diversamente specificato, è quella proposta da Wright 1996):
1. testa di bue sormontata da un fiore a 6 petali (S21-22): S1452-1456;
2. testa di bue sormontata da un fiore a 7 petali su stelo che si assottiglia verso la cima (20-23): 1453-1455;
3. torre con 3 merli (S24-25): 1453-1454;
4. aragosta (S26, rintracciabile solo a c. 194b): 1454;
5. testa di bue sormontata da un fiore a 5 petali (S27): 1454;
6. testa di bue sormontata da un fiore a 7 petali su stelo tracciato con doppia linea (S28-29): 1454;
7. testa di bue sormontata da un fiore a 6 petali (S30-31): S1454;
8. due falci di luna sormontate da una stella (S32): 1456.
Attraverso lo studio delle filigrane, Wright (1995) ipotizza che la carta dei primi fascicoli del ms. provenga da Monaco, città d’origine di Wiser. La fil. 8, che caratterizza le ultime carte del ms., è rintracciabile anche in Tr 88, copiato a Trento).

DIMENSIONI: 310x212/218 mm (c. 194b: 151x176 mm).

FASCICOLAZIONE: 39 fascicoli: 36 senioni completi, 1 con una carta aggiunta (fasc. II, cc. 12-23), 2 quinioni (fasc. I e XXVI, cc. 1-10 e 300-309); dopo c. 194 è stata inserita una c. di dimensioni minori (194b); nei fasc. VIII-XVIII e XXIV-XXVII e XXXXVI, nell’angolo inferiore esterno del verso dell’ultima carta, è ancora visibile l’antica segnatura dei fascicoli, vergata a penna in numeri arabi. Dalla segnatura si deduce che l’attuale successione dei fascicoli all’interno del ms. è quella prevista dal responsabile principale del codice, Johannes Wiser.

SCRITTURA E MANI: scrittura corsiva di base cancelleresca, della metà del XV sec., in inchiostro bruno e grigio; si rileva la presenza di una mano principale e di 5 mani secondarie (Wright 1996, per Gerber 1992 i copisti secondari sarebbero 9); il copista principale, Johannes Wiser, è responsabile principale anche dei mss. Tr 88, Tr 90 e Tr 89. La mano di uno dei copisti secondari è rintracciabile anche in Tr 93 (Wright 1996).

STRUTTURA DELLA PAGINA: tutte le carte (tranne la c. aggiunta 194b, di dimensioni minori) riportano 8 pentagrammi per pagina; è sempre rilevabile la rigatura verticale in inchiostro; altezza dei pentagrammi e specchio rigato variano come segue:
- cc. 1-83: pentagrammi di 17/17,5 mm, specchio 223/231x157/152;
- cc. 84-215: pent. di 15,5 mm, specchio 210/220x150/158 mm;
- cc. 216-239: pent. di 15,5/16 mm, specchio 209/215x148/155;
- cc. 393-456: pent. di 16,5 mm, specchio 209/214x146/153.
La c. 194b riporta 5 pentagrammi di 16 mm.

DECORAZIONE: il ms. è del tutto privo di decorazione.

NOTAZIONE MUSICALE: mensurale bianca; il color è reso attraverso l’annerimento dei valori.

LEGATURA: resti di una legatura in piena pelle su assi del sec. XV (?); 2 fermagli ad aggancio posteroanteriore: le contrograffe sono antiche e riportano rispettivamente le lettere “u”(?) ed “m” separate da un giglio di Firenze, “a”(?) e “r”; 8 cantonali umbonati e 2 borchie centrali (più tarde?), anch’esse umbonate, a forma di fiore a 6 petali, in ottone, decorati con il motivo del giglio; la legatura è stata restaurata nel 1975-1976 dal Laboratorio di restauro del libro di S. Maria di Rosano (Firenze).

STATO DI CONSERVAZIONE: prima del restauro effettuato nel 1975-1976, il ms. versava in condizioni pessime a causa dell’umidità e dell’acidità dell’inchiostro; si rilevava la presenza di strappi, lacerazioni, macchie giallastre, lettere perforate dall’inchiostro acido (le informazioni sono tratte dalla descrizione fornita dal laboratorio che eseguì i restauri); attualmente le 300v-304v sono molto sbiadite e poco leggibili.

COPISTI: lo scriba principale, come si deduce dall’annotazione ms. a c. 465v, è da identificare in Johannes Wiser, sacerdote di Monaco, la cui presenza a Trento è testimoniata a partire dal luglio 1455. Wiser è responsabile principale del nucleo più recente dei manoscritti trentini di polifonia, al quale appartengono anche Tr 88, Tr 91 e Tr 89, copiati tra il 1453 e il 1477.

ANNOTAZIONI: in calce all’ultima carta (465v) sottoscrizione del copista: “Scriptu[m] notatu[m] p[er] / Joh[ann]em wiser” [vd. foto], in inchiostro di due diversi colori; dopo “per” si legge “me”, abraso. Le prime tre parole sono vergate in inchiostro ruggine, il nome del copista in inchiostro grigio.

DESCRIZIONE INTERNA:
il ms. condivide una parte di repertorio con Tr 93, dal quale Wiser ha copiato la parte principale di Tr 90, modificando però la successione dei pezzi, che nela prima parte di Tr 90 sono ordinati a seconda del genere; il codice riporta in totale 328 composizioni; in base al contenuto si possono individuare le seguenti sezioni:
1. cc. 1r-7r: antifone per l’aspersione,
2. cc. 7v-64v: Inroiti;
3. cc. 64r-96r: Kyrie;
4. cc. 96v-167r: Gloria;
5. cc. 168v-228r: Credo,
6. cc. 228v-282r: Sanctus e Agnus;
7. cc. 283r-310r: composizioni sacre e profane;
8. cc.310v- 389r: 2 cicli e sezioni di ordinarium missae, Magnificati, antifone, inni, composizioni profane;
9. cc. 389v-465v: cicli e sezioni di ordinarium.

BIBLIOGRAFIA ESSENZIALE:

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Saunders E., The Dating of the Trent Codices from Their Watermarks, With a Study of the Local Liturgy of Trent in the Fifteenth Century (Outstanding dissertations in music from British Universities) New York-London 1989.
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Strohm R. voce “Trienter Codices” in Die Musik in Geschichte und Gegenwart, Sachteil 9, Kassel 1998, coll. 801-812.
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Wright, P., Watermarks and Musicology: The Genesis of Johannes Wiser’s Collection, “Early Music History”, 22 (2003), pp. 247-332.

Le schede sono compilate da Giulia Gabrielli secondo le norme ICCU della "Guida a una descrizione uniforme dei manoscritti e al loro censimento"